Libro Sefto; 31$* Venetiane fi erano vniti, e fi aipettaua folo il Doria, che non tardò à comparire ; onde fubito fi farparon le ancore, per girne à incontrare Ariadeno, il quale, doppo tentata in vano Candia,nel golfo della Preueià poderoio fitratteneua. Mille fanti Corfìoti rinforzarono la {quadra Veneta , eflèndone pofti da quattrocento iòpra il Galeone della Republica, guidato da Aleisandro Bondu-miero, e gli altri diuifi su le galee. Si potea iperare vna-nobil vittoria, e pe’l valore de* Capi, e pe’l numero de’ nauigli, e per la prattica de’marinari, e per l’eiperienza> de’ veterani iòldati ; ma non sò per quale fatalità le colè-de’ Criftiani fi {compongano facilmente, e i Turchi dalle noftre diicordie, più che dalle loro forze iòccorfi,ricono-fcano i loro vantaggi. Vennero à fronte l’vna dell’altra le due armate,e Barbaroifa timido péfaua alla fuga,quale ha-urebbe,fenza fallo,intrapreià, feMonuco,eunuco di Solimano,non l’animaua,promettendogli la grafia del ilio Si-poreò nella vittoria,ò nella perdita. Frattanto il Galeone, e due naui de’ Venetiani haueano dato principio à fulminare i Turchi,e nella vàguardia nimica fracaflarono più di veti galee; rouina,che fe filile ftata da gli altri legni con valida impreifioneièguita, potea partorire il totale iter-minio de* barbari. Ma il Doria, quafi fuife venuto per ilpiare, appena vide l’ordinanzaTurchelca, che, alta preiènza di Marco Grimani Patriarca, del Cappello, e di tanti nobili Capitani, voltò le prore, e fi poiè vergognosamente à fuggire. Fuga infelice;poiche fu neceflirio,che fretto dell’ armata fi ritiraife, lanciando in potere de gl* infedeli due galee; vna dell’Abbate di Bibiena, l’altra di 1 rancefcoMocenigo ; e quel, che importa più,laglorta Tt 2 di