Libro Sefìo. 319 le, veggendo le anguftie della Tua ChieTa, fi dilpofe paTsa-re à Roma a’piedi di Paolo Terzo fommo Pontefice, à cui fpettaua la decifione della Tua lite. Portò feco la bolla di Leone X, che hauea aTuoi permeiso il rito Greco, contradettogli dal Veniero, e Teppe Tar tanto, che ottenne Ta-uoreuole la temenza con vn rcicritto del ièguente tenore, traiportato in volgare per intelligenza de’miei PaeTani, poco prattici della lingua Latina. PAOLO TERZO PONTEFICE. AL 'venerabilefratello l’Arciuefcouo di Cor fu, e a'diletti [gli Prelati, e altre perfine, in dignità Ecclefiajli-ca cojìitute, che nell'¡fola di Cor fu fi ritruouano, filutc, e Apo-ftalica benedizione. Auantt à noi, per parte del diletto figliuolo Luigi Rarturo Prelato, detto Protopapà, Greco della, Città, e /fola di Cor fu, fu efpojìo j che,fc bene Papa Leone X. di felice memoria, noflro Predecejfore, cosi daragioneuolt caufe perfuafo, di proprio moto, di certa faenza , e con la pienezza deU'ApoJìolica potejìà , con fue lettere, da rvalere in perpetuo, decretò, e concede, tanto a’Prelati, quanto alle altre perfine^ iiella natione Greca, chepoteffero ajfare il loro Rito,e ojferuan-j celebrare le Mejfe, egli altri Diuini affici,fecondo la loro «mfuetudmc: e parimente àgli Arciuefcoui 3 Vefcoui, e altri Prelati Greci, tra de'loro efercitar liberamente, e lecitamente-* gli affici Pontificali i ne potejfero ejfere in ciò da’Prefidenti, e Prelati Latini, ouero Ordinari del luogo, e Signori temporali, * Maggiorati fecolar impediti : e che gli Preti, e Cherict Latini, nelle Chiefe de Greci, pojfano celebrare, e intrauenircs ¿funerali, ‘battefimi, ouero altri atti publici, ò priuati de Gre-