SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO 139 21. DEPOSITION AGGIONTA ALLA MIA PRESENTATA ADI 10 SETTEMBRE 1555 PER LA REMOTION DELLE FIUMARE 4 OTTOBRE 1555 Essendo l’opinion di V.e S.e Excell.me de liberar de presente e senza alcuna dimora il Botenico dalle acque dolci, che descendono in quello, per aprir poi li arzeri da Lizzafusina a Mergara, acciò le acque salse possano entrar et ascender per quello, e di voler ometter per hora le altre provision et aricordi aricordati, che si facino per il liberar totalmente questa laguna dalle acque dolce, et massime da l’altra parte sinistra, così corno si sono state levate quelle dalla parte destra, per portar cadauna de quelle maggior tempo alla sua esecutione, ancora che quella mia prima provisione aricordata non sarebbe di molto tempo, pur, vedendo io la sua intentione esser così, non dirò altro per hora, havendo detto assai per le mie scritture produtte nell’ officio et alle Signorie Vostre. Ma offerendomi sempre di rissolver ampiamente li asserti contrarij introdotti per quelli altri, che hano deposto in questa materia, et così degli danni, quai dicono che sariano a particulari, corno per la difficultà se haveria nell’esequirle, che in vero non conosco, dove possi esser la gran difficultà, ritrovandosi in miglia 13 p>. 29 di caduta, etiam della spesa, che loro dicono che se conveniria far, la qual, quando si facesse (il che non puoi star), la non saria molta in cosa di tanta importanza, quanto è il liberar del tutto questa laguna con sicurtà de non esser più danigiata, et quanto al danno, che dicono che patiria il porto di questa città, dico che non saria quel che dicono. Ma rimetendo per hora tutte le raggioni, che si poteriano dir ampiamente in questa materia, et removendo etiam dal secondo mio aricordo il condur de il Musone alla volta de Chiozza et le altre aque condurle per l’altra parte nel canal di Lio Mazzor, dicendossi che anco questa porteria gran tempo, ma, restringendomi alla parte proposta per il clarissimo messer Nicolò Zen, soprala quale dissi l’oppinion mia, allhora quando Sua Magn. volse introdurla nell' Ecc.mo Collegio delle acque, et, dapoi introdutta et considerata, parse che’l fosse a proposito, avanti che’l se devenisse ad altra deliberatione, che dovessero andar fuori le S. V. insieme con li altri aggionti et eletti del 1552 et con prothi et inzegneri a veder e ben considerar, se questa oppinion, corno quella proposta del 1552 et altre aricordate, corno etiam poi per il Sereniss. Principe et Ill.ma Signoria nell’ Ecc.mo Collegio fo ordinato (per quello che ho inteso) si facesse, et così sono state le S. V. Eccell.“* et noi inzegneri suoi servitori. Et però, havendo io ben veduti et considerati tutti essi lochi et fra li altri il loco della Mira al sborador delle Gambarare, dove si affirmorno V. S. in la casa di Corbelli et forno aperti li des-segni, et con quelli considerato esso loco, ho pensato che sarà molto meglio et più sicuro per benefitio della laguna (la qual verso il capo di questa città è molto restretta) il condur il Muson, tolendolo et intestandolo di sotto di Mirano alla volta del sborador di essa Mira, conducendolo con uno alveo nuovo, et in quello far entrar tutti li scolatori, che sono tra il Musone et la Brenta, quai sono questi, Lusor, il Cesenego, la Pioncha et il Seragio, et, gionti al loco del sboratore, condur esse acque in esso sborator, passando de sotto via l’alveo della Brenta con un ponte canale, che sarà molto facile da