Libro Quinto. 237 re, Procuratore, e Gouertintore , il Venerabil Commutie di V> tutta. Doppo la quali elettione, affettando iJenfi, c il confenfo dei Judetto Commune, ha l'Vniuerfità di Cor eira cojiituito, or ai nato, e fatto Capitano, efuo Maejìro Malfarò il Nobile^, I idegregio Giouanni Miani, Capitano del Golfo, con mero, c-> tmjio imperio , e potejìà del coltello , e con ogni altra conueneuo-le giunfdittione ffic. E acaoche alprefente pubhco finimento . ft dia fede indubitata, è fiato fentto per mano di me predetto Giouanm , publico Notaro come di [opra, il quale alle predette eofe, pregato, e chiamato, fono fiato prefente, fognando col mio confuetofegno qucfla fenttura, roborata con lafottofcnttione.—> del Giudice annuale, e de’ tefiimonij ,che fono fiati prefenti. Io Anafiagio Fiomaco annual Giudice di Cor fu come fopra. lo Andrea ‘Barauella da ‘Barlettafon tefìimomo. lo Andrea Maflrofsi della Proemerà fon teftimonio. Io Giouanni Ctcalenfe daNapoli alle predette cofe fonofla-to prefente, e fon teftimonio. Io Abbate Mafiero Moron Canonico Corjioto confeffo le predette cofe, e mi fon fottoferitto. lo Padre Giulio V*nello di Attentino confeffo le cofe predette, lo ’Niccolo “Notaro fon tejiimonio. lo Angelo da Napoli f m tefiimonio . Hò nella fudetta icrittura lafciato le lodi del Miani, gli auguri;' di felice gouerno3le raccomandationi,che gli vengono fatte per la difefa dell’lfola,e TefpreiTioni della libertà* con la quale fu lo ftrumento conchiuiò ; perche noiu habbia tedio chi legge, e perche ciò, c’hò pofto è lùflì-ciente à far conofcere con quale autorità fufle conceflà la carica. Accettolla il Miani con gufto, e nello iteifo tempo impolè à Giouanni Ciurano,che con due galee condì*-