SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO 89 molti canali, come per Tombello, San Martino da Stra e Campalto. Hor per la industria de uno inzegnero, che aricordò il cavamento dela Cava nova, tutti essi canali sono stati intresati e private Tacque del suo ascender, atterrati tutti li paludi de Paliaga, Aitino et Potriano, di modo che Tacque dolce la domina, e la salsa resta serva; e pegio è intravenuto, che le melme, le seche e li canedi sono usciti in la laguna di Torcetto, e gionto a esso loco T àno fato inhabitabile. E la causa e stata principalmente T aricordo de quel inzegner, che persuase questo dominio de far fare molini a Mestre, perhochè, volendosi servir de acque, non essendo bastevoli quelle del Marcenego, Dese et Zero, se volse agiutar con quelle del Sii, e fece far al Sii tre taggi, per li quali conduceva l’acqua de quello nel Zero, alla vila de Levada; et perchè il Zero era et è un piciolo fiumicello e passa tutto per possessione e terre arattive, con ogni poco di crescenti del Sii se inondava talmente, che Tacque superavano le rive et slavazavano li terreni mossi conducendo la terra de quelli in la laguna, con la disabitacion di Torcetto e perditta di quella, come si vede. Entravano la acque salse supra li lochi del Bottenigo, fino a Miran, et apresso la Tergola; ma li homini, li quali hano volesto far deli paludi, la trovorno in ditti lochi, e più, dico, sopra da Castelfranco al basso, possessione fatte e deli boschi terre, fecero li fiumi Muson, Marcenigo et Bottenigo torbidissimi, che prima era limpidi et chiarissimi, e quella materia usciva in la laguna aterrando quella. Per il che fu forza arzerar da Lizzafusina a Marghera, serando essi fiumi di sopra e impediendo le acque salse del suo ascender, dove ascendevano le acque salse, tra il canal de Siocho, e Montalban ; ascendevano sino ali arzeri dela Brenta nova, parte per la boca del Siocco, che descende in la laguna, e gionte ala Sora, al Siocco, a Lova, a Stason, ala Riola, si caciavano per li paludi per molti canali, li quali sono tutti persi, che apena son restati li canali maestri, perchè li homini con arzeri, fossati et altre operation loro, dove hano potuto far scoprir un poco di terra, Tànno fatto, occupando lo ascender de ditte acque, et in cappo del Siocco, dove esse la Brenta, che viene da Lizzafusina, per la molta terra et sabia, che T à condoto in la laguna, ha slongato il suo canal e tolto il fondo ala laguna in quella parte per il deponer della creda et sabbia in la laguna nel tempo dele crescenti, e le valle, le qual s’atrovano dal partiacqua, che è dal porto di Mallamoco e quel di Chioza verso Venetia, non hanno la mità del fondo, che ha ve vano già anni XXV. A Montalbano usciva il Bachion sotto in la laguna, e veniva limpidissimo e chiaro, et, se ben qualche fiata quello s’intorbidiva, nette sue inondatione conduceva secco una matteria tanto fragille, tenera et liziera, che in anni 200 non haveria atterrato un palmo dela laguna. E per ariccordo de quel valente inzegnero fu fatta la Brenta nova, e condutta l’acqua dela Brenta, che viene da Basciano, in la laguna de Chioza, et per amonir essa laguna de tutti doi li capi fece li sboradori da Conche, T uno de quali conduceva parte dela Brenta per il canal delle Tresse in mezo la laguna de Chiozza, l’altro conduceva il superchio del Bachion per il canal del Torro in la preditta laguna, e che ne son nasciuto per queste operation tanto mal, che io mi spavento a scriverlo. Ma acciochè il si proveda, io el dirò. Dala palada da Montalban fino atte acque salse erano ben qualche canedo, ma non si poteva desmontar in terra che per tutto era acque salse, nè si poteva tirar l’alzane, se prima non si passava essa palata di gran pezzo. L’isola de Camanzo era lontana dal canedo mezzo miglio e più, e tra essa isola et il canedo vi era un canalazzo grandissimo, apresso il qual era il cason della valle, ditta da esso canal la valle canal de l’Aseo, et esso cason era la stalia de tutti li burchi e barche cariche, che venicano da vicentina e padoan dal canedo, et da essa isola de Camanzo al porto erano passa 4 et gran canalazzi in mezo dela laguna, drieto il porto, li quali, congiongendosi insieme, facevano in quella un’altro mare, li