SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO 107 et ha tante repliche, quanto men son vere le raggioni per lui alegate. E la conclusione, che non ha risposta, è che’l bisogna disfar e li suoi et tutti li arzeri, che impediscono lo ascenso dele aque, et il ligar de queli in la laguna. Io voglio a confusion de chi ha questa opinione, che’ 1 livello del mare se sia alciato, dargli questo exempio dela verità, contrario ala loro opinion. Se il livello del mare Adriatico si è inalciato, tanto se doverebbe esser alciato in la riva sottovento, che è questa nostra, quanto in quella sopravento, che son l’Istria et Schiavonia. In questa nostra riva, la qual è tutta di sabbia fino alla Marca Anconitana, si potria, falando, far questo juditio, perchè la sabbia è mobele ; ma in la riva de l’Istria e Schiavonia non si puoi falar per esser tutta di sasso, che sta fermo, nè mai si proffunda. Et si 1’ è il ver, che’ 1 livello del mare se habi inalciato, dicami qual scoglio dela Istria over Schiavonia da anni 1000 in qua è sotto aqua dieci piedi. Parenzzo, Rovigno, Capo d’Istria, Trieste, Piran e Puola, antiquissima, sono pur in sasso, et sono nel segno, che herano za anni 2000, et in anni 1000 doverian esser sotto piedi diece ; e pur non sono. Sichè con questo exempio se dimostra, appresso l’altre raggione, la loro falsissima opinione. (Venezia, Archivio di Stato, Savi ed esecutori alle acque, f. 165, c. 22 sgg.).