Libro Settimo. ^99 cauarne vn tale, che per gli enormi Tuoi delitti era degno di millemorti. Le circoftanze del fatto, del luogo, del tempo, della perfona, e della congiura, aggrauauano la-colpa in modo, che la República, fatta confapeuole della feeleraggine, fpedì Luigi Giorgi con titolo di capitan Generale, benche fuflè deftinato Proueditore Generalo delle tre Ifole, Perfònaggioegli era d’incorruttibile iè-uerità ; qben moltrolla contro de’rei,de’quali parte condannò all’vltimo fupplicio, parte la meno colpeuole alta galea, conapplauiòde’buoni, che fi videro liberi dal timore, cheà ogni vno cagionaua la vnione di quegli huo-minifcelerati. Finìpoidieftirparli Pietro Nauaglier , che nel 42. elfendo Proueditore la fua natura di angnello prouide contro gli federati di vn coraggio leonino ; e affabile co’buoni, contro chi viuea male era tutto furoro. Seguiuano frattanto, più che mai oftinate,le guerre nell’ Italia ; e gli Spagnuoli,doppo di eiferfi accordati con Parma, fomentauano le ciuili diicordie del Piemonte tra Madama la Ducheifa di Sauoia, Sorella di Luigi Terzodeci-mo Re di Francia, e gli Principi, che pretendeuano, come Zij, la tutela del Duca fanciullo. Nè i Venetiani fi erano moifi per l’vna,òper l’altra parte, benche all’vna,e altra perfuadeffero la pace,qual eglino ruppero nel 154 3 co’Barberini per difèfa del Duca di Parma, à cui quelli ha-ueano tolto il dominio di Caftro. Fin dal quarantadue, nel quale s’erano aggiuilate le differenze del Piemonte, cominciò ella à pullulare, per qualche inuafione, che nel- lo Stato Ecclefiaftico fece il Panneggiano, ma in quefto anno fiera fi accefe, e non fi eftinfe, che fino al Quaranta quattro con iòdisfatione di ambe le parti. Però altra*