LE OPERAZIONI DELL’ ESERCITO MONTENEGRINO 6637 uomini, 1171 cavalli, 808 bovi, 536 carri e 17 pezzi di medio calibro e sono scortati da un guardacoste e da due siluranti greche. Ma siccome l’<( Hamidje » è ancora segnalato nelle acque elleniche il convoglio sosta otto giorni al sicuro nello stretto di Korinthos. Quando esce dal porto di Patrai il cauto comandante greco dopo breve navigazione lo fa ritornare al sicuro. Finalmente il convoglio il 17 marzo getta l’ancora a Medova. Ora le Potenze per impedire la prosecuzione dell’assedio di Skadar, assegnata al nuovo Stato albanese, minacciano il blocco della costa e così i 17 vapori del quarto scaglione sono trattenuti a Salonicco. * # # In attesa dei rinforzi gli assediami svolgono qualche attività e in tutti i settori compiono lavori di difesa e di approccio. 'Il 5 febbraio i montenegrini, sentendosi incapaci di domare l’eroica resistenza del presidio, si sfogano bombardando l’abitato, nel calcolo di indurre Essad paja a capitolare : è un fuoco lento di un centinaio di colpi cotidiani che si prolunga per moki giorni, senza rispettare gli edifici coperti dalla bandiera estera o dai segni della neutralità: consolati, chiese, scuole, ospedali vengono colpiti senza distinzione. Le vittime nella popolazione sono numerose. Il 25 febbraio una intimazione di arrendersi entro 48 ore è respinta da Essad paja. Allora il 27 febbraio il tiro contro l’abitato è intensificato col risultato di gettare il panico fra la popolazione, che fugge da un quartiere all’altro per sottrarsi al fuoco, e di scatenare un’ondata di sdegno in Europa. Il i° marzo un parlamentare montenegrino chiede di nuovo la resa che Essad pa§a rifiuta. Sotto le sollecitazioni deH’Austria-Ungheria il 14 marzo le Potenze ingiungono al Montenegro di levare l’assedio ma la nota collettiva non sorte alcun effetto ed anzi il 16 marzo, come sfida, i montenegrini bombardano vigorosamente la città. La preparazione del nuovo attacco procede fra immani difficoltà: dieci giorni di pioggia hanno impaludato il terreno, la Drinasa è straripata, le comunicazioni sono impossibili. Da Ljes ai magazzeni delle truppe, per decine di chilometri, i materiali debbono essere trasportati a forza di braccia. 243