Libro Quinto. 233 fontioib,che larendeuapiù riguardeuole al ièntimento de’più illuftri architetti. Non è à ogni modo certo, che allora queftaChieià fi ergeflè da* fondamenti ; poicho non vi manca chi dice, ch’ella più innanzi fu edificata da’ Duchi Comneni, che al loro nome aggiugnendo Tempre quello di Angelo, à fant’Angelo la dedicarono $ e elio fulfedata à Monache Greche, edeffendoda quefte abbandonata, fu dal Principe Filippo di Taranto conceda a’Padri Conucntuali di S.Francefco. Non niegaperò chi ciò afferma, che in quel giorno Tcftiuo fi dilìègnò vna nuoua Chiefa, quale la Parocchia di S.Michele,oue molte famiglie nobili fi radunano, e dal Paroco riccuono i iìi-gramenti .Onde,ò nell'vno,ò nellaltro modo, che fufse, certo fi è, che il nuono dominio Veneto cominciò beno, perche da Dio j acciòficonofca,chencgli acquifti Tem-prc ha da precedere la Religione. Io ftupiico di coloro, che fi danno à intendere,che non bene fi accompagni con le grandezze la pietà Criftiana, quando che Criflo fcco della fua corona di {pine vn diadema,e del fuo patibolo vn trono. Tanto è più degno di (lima vn principato, quanto con rolferuanza della diuina modera, e regge le mondane leggi,che da quella, come dal primo Mobile le sfere, Tempre dipendono. I Corcirefi,hauendo dato à Dio quel, ch'è di Dio, fecondo gli precetti del Redentore, vollero rendere à Cefare quel che à Ccfare apparteneua: cioè dop-po gli vftìci diuoti della procefÌione, e del difegnodel Te-pio, ipedirono à Venetia cinque Ambafciatori, e per giurare fedeltà al Principe, e}*cr ottenere la conferma de’ capitolilo’! Miani accordati. Furono i Mcflàggicri Pietro Capitano della Miìitia, Ricciardodi Altauilla, Giouanni 1 i di