SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO 161 esito tra la garzina e dita palata nuova », rispondo che saria molto utilissimo alla laguna, quando si facesse la palata soprascritta sopravento, che non solamente la rete-neria li sabbioni, che non entrariano così licentiosamente nel porto di S. Rasmo, ma ancora la faria ingrossar il lido et spingeria l’acqua per riva più a lontano di quel che la va al presente. Sesto : « Se l’è ben per la fusa che l’acqua, che ense con le zosane fuora del dito porto, vadi dreta in mare fra la garzina e la palada nuova, over sbochi a mezzo la garzina per fianco del porto di Venetia >, rispondo che, parlando dela fusa, che si trova al presente suso il zoco, che non vi fazo differentia alcuna, accompagnassi queste acque dove si vogliano, perchè li venti et li tempi causano grande e picciole le fuse e non lo acompagnar insieme esse due acque, perchè ad ogni modo al presente si accompagnano et vanno alla dita fusa suso il zoco. Alle interrogationi over capituli datimi per nome del Clarissimo Mula rispondo ut infra, videlicet et primo al primo, che dice : Primo : « Dicano, se di suo aricordo la fusa ha più o manco acqua di quello che havea da anni 20 in là », rispondo questa esser intelligenza degli armiragli, peoti et proto di lidi, perchè io da anni 20 in là non attendeva alle cose dell’officio delle acque. Secondo : « Se diranno che la fusa ha manco acqua, dicano per qual causa è minuita », rispondo che per detto degli armiragli, proto di lidi et peoti la fusa ha assai miglior fondo di quel che ha havuto a ricordo loro. Terzo : « Dicano per qual causa la fusa se è tanto approsimada al lido, quanto si atrova », rispondo le cause esser molte, ma le principali sono: prima il corso dell’acqua della laguna, che di continuo non esce fuori, et quello, che esce, è poco et viene poco lontano dal porto per la cagione degli arzeri, che sono tra Lizzafusina e Mergara, che hanno ocupato lo ascender le acque in suso, le quai poi con il calar davano mazzor peso all’acqua, et il mazor peso formava mazor corso, et il corso mazzor teniva la fusa più lontana dagli litti. Ma fati essi arzeri et ocupato lo ascender delle acque in suso, li canali restati de sotto da essi arzeri fino alla mittà della laguna sono persi et spiazadi. E però li porti de Venetia e di S. Rasmo hanno perduto il corso ; et se essi arzeri non si lievano, levate prima via le acque dolci di sopra, sempre questa laguna andarà pegiorando, faciasi qual provision che si voglia. Secondo, ne è causa il corso naturai de l’acqua de mare, il quale continuamente tende per garbino et fa apogiar le fuse alle rive di litti, si con palate non si tiene esso corso a lontano. Ne è causa ancor il sitto, nel qual si trova situato il porto di S. Nicolò, che è tutto incolfato e non manda tutta la sua acqua unita fino al stato di fuora, ma, uscita dal porto, si alarga più di uno miglio fino alla garzina. Quarto : « Ricordano quelli remedij, che si doveriano far, per haver miglior acqua al porto di S. Nicolò e per ritornar la fusa più lontana dal lido, corno la era za qualche anno », rispondo che il remedio de darli più acqua seria lo agrandir il vaso della laguna verso terraferma, corno lo era za anni 50, et far entrar tutti li canali, dove entravano, e non lo alargarla per banda, perchè el fa più carico uno piede de acqua, che venga di sopra, che quattro dalle bande via. Questo non si puoi far, se prima non si dà altro esito alle acque dolci nel mare di quel che hanno al presente, come si darà piacendo a Dio. L’altro remedio seria con il farli le palate longe, che conducesseron l’acqua, che ense dal porto de S. Nicolò, fino apresso il scano, cioè una, che cominciasse al Castel nuovo e scoresse come è dito, l’altra dall’altra banda della longezza dita. Altro remedio che questi doi seria vano. 13