SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO 75 l’Adice. Ben è il vero che per questi paludi sono molti dorsi vecchissimi, mo di qua, mo di là, e così ve ne sono molti in le paludi per lui asserate; ma tra essi dorsi restorno molti canali e laghi, per li quali continuamente andava 1’ acqua comuna, et avanti che ’1 si cavasse la Brenta nova, per essi canali ascendeva le acque salse fino al fiume Bachion verso Padoa, e dopoi che è stata cavata, queli, che restorno de sotto, erano una infinità, li quali giongeano fino al canal de Siocho, nè vi hera una canella al mondo. Serata poi la Brenta nova, cominciorno a indolcirsi non da altre aque dolce che dale piovane. Verso la laguna veramente erano et al presente sono alcuni dorsi alti, li quali altre volte erano vigne, sopra li quali non ascende l’aqua comuna : tamen non fano canelle, ma solamente herbe salse, et questo perchè hano solamente, dico continuamente, l’aqua salsa atorno per laghi et per canali, come hera per li luoghi per lui arzerati. Dice adunque : « Chi lassa andar in li mei paludi alti l’aqua, come sono sopra li dorsi, che per tutto il resto vi andava l’aqua comuna, l’aqua portarà la canella in li canedi et de queli in la laguna, et esse canelle et altre herbbe, restandosi alle rive, se im-marcirano et atterrerano la laguna ». Rispondo che egli insteso acusasi. Per avanti ha ditto che per li suoi paludi, nominati alti, non vi entra l’aqua, se non per sirocali, et ancora ha detto che 1’ aqua, la qual ogni 6 hore ascende in le palude basse, dà nutrimento alle canelle ; hor dice che bisogna arzerar le sue palude, perchè 1' aqua, che ascende con sirocali sopra queli, conduce zoso gran quantità de canelle etc. E come vi son canelle, si l'aqua non ascende in quelle palude ogni 6 hore a darli nutrimento, sopra li lochi alti, ma nascono canelle sopra li bassi, quali bassi nomino io, là dove 1’ aqua ascende con il suo comune? E se in le sue palude vi sono canelle, come in effetto vi sono in grandissima quantità, e dele pavere, che nascono ne l’aqua, signal è che l’aqua ascende ogni 6 hore in quelle, et al presente faria il medesimo, se non fussero li arzeri. Che le canelle, che escono deli paludi, sian quelle che atterrano la laguna, rispondo che non li fano benefficio alcuno, ma non è tanto dano, quanto seria lo atterrar tutti li lochi, che egli vorrebbe si inarzerassino. Et mi par S. M. che cosi lo ingana l’affetion. Questo è a similitudine di uno condenato alla morte per homicidio : egli in quel ponto vorebbe, che le lezze divine et humane fussero destrutte et che li homini se amazzassero 1’ uno con 1’ altro senza punicion alcuna per fugir lui la morte. Et così S. M., poiché 1’ ha arzerato queli lochi, acciò non siano destrutti queli arzeri suoi, conscilgia che il tutto se debba arzerar. L’è ben il vero che le canelle, cioè parte di esse, restano in la laguna, ma non tutte perhò se acostano alle rive delle palude dela laguna, perhochè con le crescente de l’aqua sono levate de’ ditti lochi e condute con le zosane fuora di porti nel mare, in tempo che non sono fortune, perchè l’aqua cresce un giorno più che l’altro. Quando l’aque son di fele, son basse ; quando poi sono di corso, se vano alciando secondo il crescer et discrescer dela luna. Et se lui dicesse, non dico con le aque crescenti, in tempo de sirocali sono recondote esse cane lì appresso le palude basse, rispondo che con aque grande esse canelle non restariano appresso le palude basse, ma sarian condotte sopra quelle, e le inalciariano, e non atterreriano il fondo dela laguna più di quel che la è. Ben è il vero che con l’aque comune sono condutte ale rive de queste immonditie, come canelle, che si marciscono l’invernata dal piede, herbe et alege, non tutte perhò, appena la centesima parte, et atterrano qualche poco, ma non tanto, come lui dice; che, si questo fosse, tanto tempo è che atorno questa laguna vi son canalleti, che, facendo questo effetto cattivo, non vi saria più palmo di laguna. Et questo he sempre quel eh’ io ho detto. Et questa laguna, mura, fortezza e giardin di Vene-tia, non ha un minimo custode, che la guardi, perchè, se ’1 vi fosse alcuno, che havesse custodia di quella, con una cosa minima, che si spendesse a l’ano, la si guarenteria : a