206 Della Hiftoria di Corfù. potente, e del greco Imperio nimico giurato. Ottenne Guanto volle ; onde prouifto di numeroià armata contro i Andronico fi fpinfe, e gli prefe Durazzo. Nauigò poi àCorcira con penfiero di paflar nelle vifccre della Grecia; maiCorfìoti gl’impediron lo sbarco, non perchefc «li fu fiero ribellati, ma per paura, ch’egli non metteflt/ dentro la loro Città preiìdio di Siciliani, de’quali molto temeuano. Gli mandarono bene rinfrefehi, e altre cofc ncceflàrie con l’eiprclTìoni della loro fedeltà verfo la fua, perfona : onde il Duca fece vela verfo Teflalonica > ouc Icrmoflì, licentiando ifoccoi fi di Guglielmo, de’quali poco reftaua fodisfatto, perche con lui operauano per via d’inganni, e per le molte infolcnze, che commetteuano. Stimo, che allora fi trattaflè qualche aggiuftamento col Suocero, il quale gli hauea fatto formar contto procedo, jn cui lo dichiarata reo di lefamaertà, e come tale iog-gettaualo al bando. Non làprei dire in che modo poco doppo venne il Duca nelle mani di Andronico ; sò di cer* to, che quefto gli tolfe la vifta, e in Ponto il tenne lungamente prigione. Nè le lagrime d’Irenefua figlia, edel picciolo Michele, ch’ella con Aleflìo hauea generato, fu-ron valeuolià ottenergli la libertà; anzi ne meno puotc-ro operare, che gli laiciaflè almeno i Feudi, oue mandò, i nome dell'imperio, gouernatori, da' quali fu retta Corci-ra, l’Etolia, e i’Epiro. Durò il carcere di Aleifio finche, deporto Andronico, non fu lèlleuato all'imperio Iiàcio Angelo, da cui fu liberato, edel fuo antico dominio fatto 1 ignore. Accollerò i Corcirefi il cicco Duca con iègni di ftraordinario affetto,e volendo egli iòccorrere l’Impc-?atore contro vn tal'Ifacio, che s'era ribellato in Cipri,