3 f6 Della Hiftoria di Corfù. che l'iniòlenza de’ foldati nella lunga dimora, che fecero neH’Iiola,era giunta à fegno,che à forza toglicuano a’pae-fani le proprie caie, i Corcirefi, che non foffriuano volentieri le ingiurie, ipedirono due Ambaiciatori à Venetia,, acciò fupplicaifero il Senato àporui opportuno rimedio. Furono iMeifaggieri Giorgio Eparco, e Demetrio Tri-noli, che, à nome della Communità, efpofero al Principe le doglianze, e ottennero, che fi fabricafìèro alloggiamenti , per albergar le militie. Chieièro in oltre, che iì cignefse di mura la Città, offerendo i Cittadini la materia, ch’era nella vecchia Paleopoli, e di più cento mila opere di fabbricieri. Hebbe la richieda effetto , ma doppo qualche tempo, come vedremo ; e frattanto in Corcira hebbe la prelatura di Protopapà AlefÌio Rarturo ; e i Corcircfi’n Venetia concorfero all’edificio di vna nuouaChiefa,chefolleuaronoiGreci. Vftìtiaurfno quefti dentro S.Biagio, porta sù d’vna riua di Cartello; ma elfendo crefciuta la natione Greca,doppo la perdita di Ni* cosìain Cipri, e degli altri luoghi dellaMorea, riufeiua, quella Chieiètta di iòuerchio angufta, e qualche volta incapace . Onde, e per hauer fito bafteuole, e per decoro della Grecia, conuennero i nationali di fare vna contrihu-tione vniuerfale fecondo le Prouincie, e Regni, ch’cnino molti. I Corcirefi diedero la quarta parte di tutta la fpe* fa, e n’hebbero, per priuilegio, che nelle ballottationi,che iì fanno;ò per eliggere i Gouernatori,ò gli vflìci della me-defima Chiciìi, di quaranta haueflero noue voti ; il che à paefi più varti non fi conceflè. Onde la liberalità Corfio* ta chiaramente fi conofce ; e fi paleii,che per le ipeiè delle armi non riiparmiauano nel culto della loro Religione. Querte