Libro Serto. i netiane, laLege, c Moceniga, non Tema fingile, per J«l, braiia relìftenza, che, contro tutta l’Ottomanicapotenza, fecero per più hore. Nò Cortu puote totalment’efcntarfi dalle inuafioni nimiche; poiché Co pia delTiiola sbarca-rono gl’infedeli, e alle antiche aggiunterò nuoue rouine. Nonriufeìàogni modo loro il farequcl danno, ebeti penlauano,hauendo da fare con huomini rifoluti,ediipo-fti à incontrar la morte, fenzapaura. Molti de’ioro legni, fulminati dal cannone,girono à fondo, e fino al giorno di lioggi, quando il mare è in calma, fi veggono le rotture ; trofeo, conferuato da Nettuno in memoria dì q uei, che* da lui traiser l’origine. Ma infiniti furono gli vcdlì nella campagna dal valore de’Corcircfi, che vniti co’caualli di Napoli fecero ftrage orrendiisima di Turchi ; e molti ne fecero prigioni, fra’qtiali Cnfsnn, detto Baffo,che nato in Candia Criftiano rinegò la fede, c fu à Dio, e al iuo Principe doppiamente infedele. Non tardarono i Turchi molto in Corfu, auuifati, che Tarmata Criftiana era già pronta à far vela, come feguì, bcnche tardi, a’quattro d i Settembre; cdoppodi eiserfi trattenuta hora per faro acqua, e legni nel capo Borfano ; hora per gli venti contrari nella valle di Crotone; hora nelle conlulte del cammino ; hora per leuare foldatefche in Taranto, e in Galli-poli ; alla fine à Corcira peruenne, oue prima erano arri -nate le naui, c’hauean fatta più brieue la loro ftrada. Qui fcceD.Giouanni vn bando pena la teftaà chi finontaiìo io terra, e cominciò à ordinare le cofe necefiarie alla battaglia, qual volea prefentare al nimico, di cui hauea nuo-ua, che fi trouafl'e fopra Lepanto, anch’egli riiòlutifiìmo di combattere. E quando fi vide all’ordine,lafciò l’arma-L Z,z ta