SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO 135 per la laguna tra gli arzeri e gli lidi l’acqua si alcia e si arbascia piedi 2Y¿, che quella dalla apertura degli canali fino dove la potrà ascender in essi miglia 8 la non si alciarà nè si arbasciarà piede uno, perchè l’acqua, che è in la laguna, per il tutto la non va fuori degli porti con le zosane, ma quella apresso li arzeri nella profondità cascará fino a mezzo la laguna e nella superfitie manco. Nelle crescente poi ritornarano tutte in suso meschiate con de l’acqua del mare ; quella che serà negli canali apreso la laguna si arbasciarà uno piede in circa e dentro al suo fine non si arbasciarà mezzo piede. E la esperientia si vede negli canali, che sono dominatti dal salso, tra il canal di Siocho e quel di Montealbano, alcuni de quali ascendono fino agli arzeri della Brenta nuova, como nel canal di Siocho, per il quale si va a Piove. Se alla bocha di esso canal in la laguna l’aqua si arbasciarà piedi due, più sopra verso la Palada padoana la non si arbasciarà piede uno, e da presso 1’ arzere della Brenta al tragetto mezzo piede. Adunque dal comune alla bassa mar non vi entrará tanta acqua della laguna, che la possi arbasciar quella quattro deda ; li canali, aperti che siano, se impirano, et in loco del dolce vi entrará il salso; empiuti che siano, con il suo flusso e riflusso non si vuotaranno dall’alto al basso, ma solamente quanto importará il tempo delle hore sei a caminar da 1’ alto al basso miglia 12, dico, quando quella de essi canali uscisse fuori nel mare : ma non serà così, perchè quella, Che li moverà apresso il suo impedimento, che sarà di sopra de Oriaco, in hore sei non giongerà a Lizzafusina, eh’ ella ritroverà la crescente. E però non potrà far questa cattiva operration de arbasciar 1’ aqua in la laguna. Mi potrà dir V. S. : Se questo riflusso serà così poco, la laguna, li porti e le fuse non receveranno il benefitio, che dice, e, se’l serà, non serà tanto, quanto serando il porto di S. Rasmo. Respondo eh’ io non niego che il serar del porto di S. Rasmo non dia più corso a quel de S. Nicolò e che la fusa non ne conseguisca benefitio, ma dico che’l porto di S. Nicolò non si alargará, essendo situato, com’egli è, et che la fusa non si drezarà nè si moverà del sitto, nel quale la si ritrova. Dico io che maggior lontananza, che ha l’acqua per descesa, dà maggior carico e maggior peso a quella di sotto, et il maggior peso fa maggior corso, e che più benefitio mi darà quanto al corso 4 carati de acqua, che descenda miglia dieci lontano dal porto verso terraferma, che 20 carati lontani doi miglia e per banda da quello ; et da questa lontananza si causará il benefitio quanto al corso. Direi ben questo che, quando li arzeri si arbasciassero da uno capo a l’altro e che l’acqua ascendesse in largezza per tutti li lochi fino a Oriaco, che’ 1 si potería causarsi questo arbasciamento, ma andando solamente per canali non lo potrà far. Ma volesse ’1 Signor Dio che’l si potesse levar via e arzeri e terreni sopra quelli, fino dove ascende il comune, et che poi si convenisse arbasciar le vetare piedi do. Che beata questa città ! Ma è cosa impossibile a fare. Degli altri benefitij, che ne conseguirà questa città per le opperationi aricordate nel far F opperà soprascritta, ne è detto ampiamente nel mio discorso. E questo è quanto al dubbio propostomi per V. S. Datta a Sua Magnificentia adì 17 novembre 1554. (Venezia, Archivio di Stato, Savi ed esecutori alle acque, b. 231, f. Ili, c. 16 v. sgg.