338 Della Hiftoria di CorfùJ poderofo di legni, con correrie irregolari, hor in vn luogo, hora fi facea vedere in vn altro, fenza che moft rafie, fine legittimo de’fuoi nafeofii difegni. Aflaitò egli 1a, Puglia, e vi i'ccc gran danno ; indi vedo la Valona iftra-doiiì; pofe in terra ne’lidi di Cinwa diece milafoldati,per aftrignere que’popoli à pagare irtributo,eheall’Ottoma-no negauano; maeifendoda’Cimerioti rotte le Tue mili-ne, voltò il cammino alla Preuefa, à fine di proluderli di vittouaglic, e di altre cofe necelfariea'fuoi nauigli. Pafsò per Corcira,à cui refe il faluto,e hauendo dato ordine,che fi fortificali fubito il porto di S. Maura, hebbeardirai contro i capitoli della pace, d’inoltiarfi nell’Adriatico, con danno de gli Auftriaci di Germania. Mouimenti, che, non lènza ragione, cagionauano nel cuore deVeneti graui penfieri di qualche frode ne’barbari. A che munir S. Maura ? Perch’entrare nell'Adriatico ? Come hor p-re, hor ritornare ? Erano veramente inditi; di qualche macchina, quale fuanì per gli ordini di Solimano, chc, 3 iftanza della Republica, à cui fece richiamo l’Ambafcia-tore Ccfareo, fè partir dal golfo l’armata, la quale di nuo* uo {aiutata rifalutòl’IfoladiCorcira. Nè la fola par tenia di Piali alficurò i noftri di qualche guerra improuilà; poiché vi fi aggiunfela morte di Solimano, che mancò fotto SighettoncH’Vngheria, e per le fatiche, e per gli anni. Maumetto Bafsà tenne occulta la fua morte finche non* ièppe, che in Coftantinopoli era già dichiaratofuofuc-ccilòre il figlio Sciimo, à cui puote, con tale alluda, con-lèruare il teforo del Padre dal lacco de’Giannizzerj, e dare la Città prefa per aflàlto,per dare guftoà Solimano, che fi llimaua viuente. Così fi eftinfe quella face fùnefia per gli Cri-