166 Della Hiftoria di Corfù Arriani furono Coflantio, e Collante ; e Giuliano da fè-guace di Crillo diuenne Idolatra. Qualche verme rode quelle frutta, checattiue nafeono da buona pianta,fe non può, fecondo il vangelo, da albero fenza magagna produrli pomo marcio, e fènza fapore G'iouiniano, che non, haueaaltro merito, chel’eflèr bronloldato, delle vefti imperiali fu cinto doppo la morte dell’apoflata , e à lui fuccefìc Valentiniano, padre di Gratiano Imperatore, il quale,intefa la feiagura di Valente luo zio, da’ Goti nella Tracia vcciio,dalla Francia, ou’egli con felicità pugnaua, velocemente fi molle. Pàfsò in Italia,e da quella à Cor* cira,douc prouilloii di più naui,hebbe due mila Corlìoti, guerrieri veterani,in fòccorfo. Quindi,fciogliendo verfo Collantinopoli, in cui moderaua le colè Teodofio Spa-gnuolo, da lui eletto per compagno dell’imperio, arnuo nella Tracia, pugnò co* Goti,li vinle, e vittoriolò fece ritorno à Corcira. Refe mille gratie al Senato de gli aiuti,»’ quali attribuiua i fuoi trionfi,diede le vele a’ venti,e a’ lidi d’Italia peruenne. Ma molto non fi puotc fermare;poiché lòppe,che Mallìmo fuo Generale, dall’efericito in Inghilterra gridato Cefare, era già nella Gallia con penfiero di occupargli tuttekaltreProuincie. Pafsòl’Alpi,e quando volea prefentare al tiranno la battaglia, abbandonato da’ fuoi fu collretto à fuggire, ma raggiunto dalle militic di Mallìmo, dentro Leone fu vcciiò.Fece bene le vendette dellellinto il valorofò Teodolio, che partendo dalla-. Grecia a’ danni deH’vcciiòre, à cui dentro Aquileiatol-fe la vita. Concorfcro à tale impreià con grande sforzo i Corcirefi,nonfolo per far cofà grata al viuo Imperatore/, ma per confàgrare alla memoria del morto mille vite ni- miche