z66 Della Hiiloria di Corfù. eh’era à Coftantino fucceflò ; poiché trauagliato da gra-uiffima infirmità l’imperatore,mentre à Dio fi raccomanda , vede in fogno vn Coro di Vefcoui, e fra loro due, più rifplendenti de gli altri, additati da vn celefte meffaggie-re, per medeci del fuo male. E perche Coftantio non, puote fapere di quefti nè la patria, nè il nome, tutt’i Ve-icoui fece chiamare : comparue Spiridionecon vefti così pouere ,che vn Cameriere del palaggio Imperiale, veg-gendo vn mendico, che fi facea lecito entrar nella Regia, gli diede vnofchiaffo, e il Santo, fecondo l’auuifò del Vangelo, porgendo al percuffore l’altra guancia, il con-fufe in modo, che genufleffo, e piagnente gli chiefe perdono del fallo,commeflò, per non hauerlo riconofciuto. Ammeffo poi con gli altri alla prefenza di Coftantio, che fòpra il foglio, ricco d’oro, e di gemme, maeftofàmento fedea, riuolto al fuo caro difcepolo Trifìllio, dimoftrami, difse, ou’egli è l’imperatore ? E marauigliandofi quello della richiefta, ladoue fra gli altri per la pompa facilmente fi difcernea, hor fàppi, foggiunfe, che quel, così doui-tiofb, morirà da pouero, e non haurà, che poueriiTimi funerali . Profetia, che fi auuerò, quando egli fu vccifo, come à fuo luogo dicemmo. Ma l’imperatore, voltando gli occhi intorno, fermò fòpra Spiridione lo fguardo; poiché gli panie vn di que'dua , che gli furon moftrati nella vi-iìone, e fatto certo dalla fomiglianza fcefe dal trono, e hu-mile fi pofè auanti del Santo, il quale, toccandogli la tetta con la mano, fubito il refe libero da ogni male. Onde Coftantio grato al benefìcio, à compiacenza di Spiridione, fece immuni gli Ecclefiaftici, ftimando cofa indegna , che quei, che feruono al Re Celefte, pagaifero ga-