84 SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO super quibus capitulis sive interrogationibus respondere debeat sub vincolo iuramenti manu propria. Dovendo io Christophoro Sabadin con quella reverenza, che a me si conviene, risponder ad alcune interrogationi datemi in scrittura da parte di Vostre Ex/me Signorie, Clar/mi Signori Savi et M/ci Essecutori alle acque, produco de mia mano la infrascritta depositione. E vedute, lette et ben considerate esse interrogationi, tanto dico esser il parer mio. 1° Alla prima, la qual dice: Se li arzeri fatti per messer Alvise Cornaro etc., rispondo che’ 1 non è dubbio alguno, sì corno in molte mie depositioni ho narrato, che tutti gli arzeri è fatti e che se faranno de sotto delli arzeri maestri sì della Brenta nova, come di Resta d’aio, Lizafusina e Cava nova, siano et sempre sarano de grandissimo danno a queste lagune, per lo impedimento che quelli fano ale aque salse, che non ascendino al suo crescimento, e l’utile di questa laguna seria et è che le aque ascendesseron fino apresso ditti arzeri maestri, perchè più aqua che entra in questa laguna, tanto sono le zosane maggiori, le quale tengono cum il corso loro netate le velme dalle immonditie e quelle conducono nelli canali et per quelli al mare, tenendo cavati quelli, et alli porti fano grandissimo beneficio. Et perhò dico essi arzeri fatti a traverso la laguna esser di danno molto, non di utile alcuno a quelle. 2° Alla seconda, che dice: Item, se li ditti arzeri non fusseron sta fatti ecc., rispondo che per tutto, dove sono canelle, l’acqua salsa con il suo corso ascende, perhochè altramente non si nutririano, per haver esse canelle dale aque meschie, che le bagnano ogni sie hore, il nutrimento, e li lochi serati da essi arzeri sono pieni de canelle quasi per tutti sino apresso el canal de Siocho et il canal, che va a Corte, dimodoché, se gli arzeri non fusseron, senza dubio alcuno l’acqua ascenderia in ditti logi. L’ è da saper che di due sorte de canelle nascono : T una son quelle curte et sotile, che se adoperano per brusar, far coperti et investiture negli arzeri, et queste se nutriscono in le aque meschie, cioè in la salsa et dolce messedata insieme, come è in ditti luogi, la qual aqua dolce è aqua piovana intertenuta nel fondo de essi lochi ; l’altra è canelle grosse et alte, delle quale se fanno le gresuole da horti et valle, e queste nascono in le aque dolce sole, corno è nel Foresto et in altri loci de sora dalli arzeri maestri deli fiumi. 3° Alla terza, che dice : Item, se le acque de sirochali etc., rispondo che necessariamente le aque de sirochali e le comune, che ascendesseron essi lochi, conveniriano descender in la laguna, salvo quelle, le qual fusseron circondate da qualche riva alta in terren duro. Ma in quelli lochi non sono terreni de questa conditione, ma sono teneri, che hanno un piede in sotto il fondo de corina, e l’acqua salsa, quando è impedita da rive alte di canali over de quelli terreni teneri, la i consuma e si fa da per sè canaletti e gatoli, per li quali descende al basso. Cerca il portar gioso materia, che aterasse la laguna, dico che la non potria portar altro che qualche canella et herba seca, la maggior parte della quale, per esser lesiera e star sopra l’acqua, esce fuori in mar con le zosane e, se non in una volta, in molte, perhochè così difatti la non se immarcisce. Ma, quando la portasse zoso terra mossa e per lo arar li lochi over per il zappegar delli animali e ruinar, questo saria molto più maggior danno che canelle. 4° Alla quarta, che dice : Item, se intertenuta l’acqua in la laguna etc., rispondo che in tempi de fortuna, mentre che quelle de sirochali durano, li porti per le acque, le qual cum le crescente et impeto della fortuna entrano in la laguna, non hanno beneficio alcuno, perchè la fortuna e venti forensi conducono della sabia in li porti e non lassano che le zosane facino il suo corso, sicome le fanno, quando non è fortuna, ma la laguna ;