PRIMA GUERRA BALCANICA tative per la capitolazione si sono svolte in modo alquanto oscuro e forse non sarà mai possibile conoscerne esattamente il retroscena. Pare tuttavia che le munizioni di artiglieria della piazza fossero ridotte al minimo ed è certo che i viveri erano quasi esaurì d. Secondo il Berri, testimonio oculare (op. cit. pag. 241) la fame e la mancanza di munizioni hanno consegnato Skadar nelle mani dei montenegrini: 380 cittadini erano morti di fame. La capitolazione sorprenderà le Potenze. Evidentemente l’intrigante Essad pa§a mirava a costituirsi una forte posizione personale per porre la propria candidatura al trono albanese. Il protocollo della capitolazione è datato 9-10 aprile e precisa che tutti i militari turchi e i cittadini che desiderassero seguirli possono lasciare liberamente la città con armi e munizioni. I turchi sono autorizzati a portar seco i cannoni leggeri, le mitragliatrici, i documenti. È concessa un’amnistia generale per quanti hanno facilitato la difesa. Nei limiti del possibile il Montenegro dovrà vettovagliare le truppe partenti. Si dice che abbiano abbandonato Skadar 23 mila uomini con 500 cavalli e i cannoni leggeri moderni: il 14 aprile queste truppe sfilano per Ljes e ricevono dai serbi tre giornate di viveri. Al momento del congedo Essad paja avrebbe detto che la guarnigione contava ventimila uomini. Alle 9 del 10 aprile sul Tarabos viene issata la bandiera montenegrina e a mezzogiorno dell’n aprile i montenegrini fanno ingresso in città, accolti freddamente dalla popolazione. Ma la sodisfazione dei montenegrini per l’acquisto di Skadar sarà di breve durata perchè alla fine del mese dovranno piegarsi alla ingiunzione delle Potenze e sgombrare la città per la quale hanno invano sacrificato 13 mila uomini. 246