SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBA DINO 119 verso la terra. Mi si dirà forse che’ 1 forzo delT aqua del mare, entrando per li porti, li tien cavati; che per le raggioni sopradette non lo puoi far, dico, perchè non cava il mare, entrando per li porti, li scani e le seche, che sono dentro in la laguna in boca de quelli, corno alli Treporti, al porto di Malamocho et a quel di Chiozza, e, se a quello non capitassero le fiumare, non è dubbio che le zosane della laguna li cavaria, perchè l’aqua fa 1’ effetto sopradetto. Adunque non si debbe dire che’ 1 sia vano il far discender più aque nel Canale grando di quel che al presente discende per la via di S. Chiara; ma che’ 1 si debba proveder che 1’ aqua vi ascendi con la crescente nel dito canal, dico io, perchè, entrata 1’ aqua in la laguna per il porto di Venetia, è tutta una aqua e tutta de una superficie eguale, e tanto presta è 1’ aqua alla intrata del Canal grando tra il Fontico della farina e la Doanna, quanto tra la Doana e la Zudecha. Ma, entrata nelli canalli, va più veloce in uno che in 1’ altro, e, se’l si vede che 1’ aqua dalli deti lochi in giuso verso il porto faci diversi effetti in li canali, cavando da una banda et atterrando da l’altra, non si causa questo dal corso della crescente, ma da quel dela zosana e discrescentia de l’aqua. Adunque è da proveder che le predite zosane e discrescenti da l’aqua sian maggiori dele presenti, il che non si puoi far con agrandir li porti con presu-posito di ricever maggior quantità di aqua in la laguna, perchè questo sarebbe un ruinar la presente ; ma è da proveder che’ 1 vaso della laguna, recetaculo delle aque del mare, sia maggior del presente, non in profondità, nè in largezza, corno si mostrava ad altri tempi, che al presente non si puoi far chi non leva del tutto le fiumare di quella. Hor venendo al Canal grando et alla provisione, che si aricorda, di recavar il canal Becolo, che altre volte veniva dal fondo di S. Segondo tra S. Chiara e Canareio in esso Canal grando, dico che, essendo situato esso Canal, corno egl’ è, in mezzo il corpo di Venetia, della longezza e tortuosità, che’ 1 si trova, bisogna pensar di conservarlo canal più presto con 1’ arte che con la natura. Con 1’ arte, in levarli via li impedimenti, che impediscono il corso, et in tenirlo recavato e, perchè così presto non si atterri, darli maggior quantità di aqua de quel che’ 1 riceve, tolendola ali altri canali, che ge 1’ han robata, e darla a quello, il che si puoi far con la zosana e non con la crescente, che non alargasse più esso canal de quel eh’ egl’ è, cosa da non considerar. Dico con l’arte, perchè così sempre se è fato in quello, da poi che Venetia è, che molte fiate se ha convenuto recavar. Il che non se ha fato in altri canali, perchè quello è situato nel core de Venetia, dove sono tanti necessarii impedimenti, dove concorrono tutte le imonditie, canal longo e tortuoso, recetaculo de tanti rii, il qual canale ha tre principali contrari et impedimenti al corso dela zosana da tutti dui li capi. Il primo, che 1’ aqua dela laguna tra la città e la terraferma, che dovaria discender in esso canal tra S. Chiara e Cana-regio, per non haver fondo, che la conduca in esso Canal grando, va altrove, una parte verso ostro per il canal Donena e per il Buranello nel canal della Zuecha, un' altra parte verso tramontana per la Zimiola e per li rami di S. Segondo nel canal di Marani, ma la più quantità è quella, che va nel canal della Zudecha. A questo si puoi proveder recavando, il canal che si propone, tra S. Chiara e Canaregio, comenzando al fondo de S. Segondo e con quella istessa profondità andar nel Canal grando al Corpus Domini. Il che fato, 1’ aqua, che, havendo tra il fondo de S. Segondo et il Canal grando l’impedimento de questa secha, che si dice di cavar, fugie al loco più profondo, che è il canal della Zuecha, per li canali sopra ditti, hor seguitando il fondo, che se li darà, andarà nel Canal grando, corno andava. Nè giova il dir che altre volte era canal e se è atterrato, e che, recavandolo da capo, se atterrerà, e che forse, facendo tanto quanto Sua Magnificentia dice se faci, da sè si caverà. Alla prima dico che, remota causa, removentur effettus. La causa della atteration è stata la sabbia, che conducevano le aque dolce, che usci-