88 SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO 4. STATO DELLA LAGUNA E RIMEDII PER CONSERVARE LA SUA INTEGRITÀ. MDXLI, MENSE NOVEMBRIS. Molti inzegneri et intelleti buoni ànno per li tempi passati, Ser.mo Principe et Ill.ma Signoria, quali s'ha, dato a diversi aricordi per salvar questa laguna e far perpetua questa alma cità di Venetia nel sito, ch’ella dala Maestà Divina fu fabricata, dì li qual aricordi molti sono sta fatti et molti ripudiati. Li fati veramente fin l’ano 1500, che fu perfetta la Brenta Nova, ànno havuto contrario l’effetto de quel che prome-tevano li aricordanti; e questo è nasciuto da più cause, ma li principali vi sono stati che li inzegneri, venudi da diversi paesi, e la maggior parte bergamaschi, hano presu-ponesto d’intender così la natura de questa laguna, li corsi de queste acque salse, le mutacion de questi et l’effetto deli fiumi al basso, sì come in li loro paesi intendevano la natura deli fiumiceli, l’esito dele fontane e le acque deli laghi, et i fiumi nelle altezze del terren fermo: e maggior cosa è stata deli veneti et divini intelletti, li quali, per haver veduto uno de questi inzegneri ben fabricar una casa secondo l’architectura, condur un’ acqua da loco a loco con seriole, che li hano data nele mani l’importanza de questa, presuponendosi che li loro intelletti fussero tali, che si adattassero ad ogni professione, se ben queli non l’havessero mai veduta nè praticata. L'altra è stato l’utile proprio deli nobeli cittadini de questa città, li quali hano fato condur le acque secondo il loro particular benefficio, serando li occhi al publico. E questa son stata la ruvina, perchè tiravano con le loro auttorità li inzegneri al suo voler, i quali inzegneri, o per timidità over per speranza di futura provisione, driciavano le acque là dove volevan loro. Hor perchè dele cose passate non è consiglio, bisogna ale presente proveder, le qual provision sarà molto facile da far, perchè dali erori deli passati havemo in gran parte imparato dela grandezza, larghezza e profondità de questa laguna. Come per il passato la sia stata, non me aftaticarò scriverla, perchè so che la Ser.tà Vostra e le vostre Ill.me Signorie sono informatissime per esser stati tanti boni intelletti, li quali hano scritto in questa matteria, et io in molte mie depositione ne ho ancor scritto qualche particella, e massime in uno compendieto per me scritto questo mese de genaro prossimo passato. Ben mi affaticarò in dir come la sia stata ali giorni nostri, et in qual termine la se atrova al presente, e poi aricordarò, secondo il parer mio, quel che s’ habbi a operar volendo salvar questo resto, facendoli una altra provisione, perhochè, non reuscendo questa, nè modo, nè via, nè più tempo ci resta a farne un’altra. Pur ho speranza nel omnipotente Iddio, che haverà datta tal gratia al servitor di Vostra Ser.tà,che, se li passati han falato, egli non falarà, perchè l’affetion, l’amor, ch’io porto a questo Ill.mo Dominio, e non ad altra speranza mi move a farla. Io sono per la gratia del S.or Dio gionto, a la ettà de anni 52, et ho veduto ali miei giorni questa laguna molto più longa, più larga, più proffonda e più piena de canali de quel che ella s’atrova al presente. Di sopra da Torcello verso la Piave et il Sii, dove era acque, sono nasciuti prima li canedi, e poi quelli dala industria deli homini sono stati inarzerati e pieni de fossati, et fatti possessione. Li lochi non andarò particularizando per non esser molto longo; queli si sano et si vedono pallesamente, da Torcello, che andavano le acque salse, fino al Povegiano, per tutti li lochi d’Aitino, Paliaga e per