2 84 Della Hiftoria di Corfù. l’ordine del Principe altri niè gli aggreflòri , poco meno che trionfanti, à ritirarfi dall’attacco, con dolore immen-fo di Francefco Giuftiniani, e di Oratio Baglioni, direttori di quell’imprefà. Caufa di tal comando fùl’interpo-fitione del Papaie di altri Principi, che pregarono i Vene-tiani à defiflere dalle offefe, mentre fi maneggiaua con, gran calore l’accordo , che fuanì alla fine, non conuenen-do ne gli articoli della pace, che maneggiata per tutto il 1617, fùconchiufa, e iòttoferitta nel principio del diciotto , c^n grande vantaggio de’Veneti. Hò trafeorfo conbreuità i fucceifi di vna guerra faitidiofa più di quel- lo, che fi pofla mai credere, perche molti ne hanno diffufàmente fcritto; nè hò fatto mentione delle armate poderofè,che il Duca di Oifuna, Viceredi Napoli, fpinfc nell’Adriatico,à fine di diuertire le forze della Republica, (effendo gli Spagnuoli’n lega con PArciduca)perche non fecero male alllfola di Corfù, lecofe della quale mi con-uien folamente narrare. Ma il nome del Duca di Ofluna mi fà fouuenire vna intraprefa, che, fe non fi fcuopriua, ò Venetia non farebbe più, ò pur farebbe fchiaua, ladouo adeflo è Signora. La pace,che non hauea potuto impedire con tutti gli sforzi del fuo ingegno, incitò l’Offuna à vna nuoua guerra, che non fideue pratticare tra’Principi, potendo, co’l fuo efemplo, anche à chi la muoue, riufcire dannoià. L’acquiftare vna Città con qualche intelligenza, quando apertamente fiefercita inimicitia, hoggid» non è male ; ma il volere iòggiogarla in tempo di quiete, per via di congiure, è attione deteflabile per ogni verfo. Ripofàua Venetia fotto la fede, e l’Oifuna non poteua, quietare, tanto era l’odio, che portaua à vnaRepublica, ?