Libro Scilo. 32,3 fioti hò trafcorfe nel racconto, riiérbandomi à narrarlo per la bocca de’ Meifaggieri, che l'eipoiero auanti’l Senato, à fine, che la mia penna non dia occafione di lagnarli à coloro, che non lono amici della verità, quando ella fenice. Furono dunque da’ Configlieri eletti Andriolo Quar-tano, Benedetto Lanza, ed Emanuello Mofco, tutti e tro di eiperienza fingolare, everfati nelle faccende della Patria , e nel maneggio de' negotij più importanti ; e fi confinarono nelle loro mani le lettere publiche, che douea-no regolare l’ordine dell’imbafciata da farfi alla Republica Scrcnifsimadi Venetia. Nel 1542partirono, e felicemente approdando a’ lidi della Città dominante, alla prc-fènza de’ Padri eipoféro le loro richiede, quali fedeli (Timo trafcriuo,alterando fole le parole, ma non il fenfo,che dal-l’Archiuio di Corcira hò con diligenza canato. E fe pare, ch’eccedano ò nella lode de’ loro meriti, ò nel biafimo delle perfòne, fi compatifcano i Corfioti, pieni di dolore, per la perdita de’ beni, de gli amici, de’ parenti, e di ogni delitia, che pria di tanti mali godeuano. Diflero dunque gli Ambafciatori nel modo, che fègue. Sempre il nome del Signor nojìro Giesu Crijlo innocandò, Serenissimo Principe, Illuflnfsima Signoria , noi fedeli Corei-refi ci rallegriamo di poter,fenza tema di guerra,per la pace già fatta, fvenire a’piedi della Serenità rvoflra, àfine di efporrc-> nellofieffo tempo (¡nel, c’habbtamofatto, e contro il doucre miseramente patito , Accio meglio fi conofca ilf%ondo dette precedere la ricordanza del primo poiché (juindt fi potrà argomen~ rare con quanta poca conuentenza fu fero 1 noflri abbandonati nel tempo del bifogno, contro le promefe del primo capitolo del-“* Bolla d'oro, in cui fi dà parola di difenderci nelle occorrenza V