Libro Quarto. zif beiPetafgi ,iPitioti, i TeiTali,ei Locri, che terminano co’l Pamiiò, e l’Olimpo : paefi vafti, da’ quali l'inquieto glio dell'inquictiisimo Michele cauò eierciti podcrofì nrro il Paleologo, à cui toliè molto dominio. Io noiL, rei dire fé Corfu rimale realmente à Niceforo, ò puro di iòlo titolo ; poiché ri uouo, ch’ella fu preià dal Rè di Napoli Carlo, quando fu richiedo d’aiuto da Baldouino, vltimo Imperatore di Coftantinopoli, dal Paleologo cacciato. Doppo,ch’egli dalla fua Regia fuggì ricorfèà molti Principi Ponentini, da’ quali ioì hebbe parole, e pochi fatti ; foló H Rè Carlo di Angiò,che, vinto,e vccifo Manfredo, delle due Sicilie diuenne Signore, e con Baldouino contraile parentele à fuo fauore armò cento galee,e venti nani, fòpraui moltitudine innumerabile di foldati. Non ; ù b fola pia intentione di (occorrere i bifogni > che à vru così grande armamento lo fpinfc, ma Ja fperanza, cho £>li hauea dato Baldouino di farlo nell’ Imperio fuo fucceC lore. Sopra Durazzo fi fcaricòla prima iàetta, e la Citta, benche fi difendefle per qualche giorno, cadde alla fino in potere di Carlo, il quale, pacando oltre, mandò Ludo-uico di Angiò Tuo nipote all’aflèdio di Corcira, Lungamente fi mantenne clb à gli sforzi, per non reitarc fchia-uatra’Franchi; foilenneailàltifcrocillìmi; fi fece fin-tire nelle fortite ; ma che pote3 fare priua di vittouaglie ? Dal fuo Duca non attende fòccorfo, la plebe, à difpctro de' nobili, che voglion più pretto morire, che cedere,già iollcuata co’l nimico patteggia; egli e d’vopo, che f» renda, fé non vuol’ eflère dedrutta dal Cicco. Si reio Corfual Re Carlo, che iui era venuto in perfona; e dal vincitor cortefe, à cui giurò vaflalbggio, hebbe la con-