Libro Settimo, 401 vanofualfediata. Hor’auuenne, che veleggiando nel Mare Carpatio verfo la Mcca vn GaleoneTurchefco,che n’hauea vn altro, però più picciolo, di conièrua, incon-troilì nelle galee di Malta, che corfeggiauano per quello acque. Era la naue fmifurata nella macchinale da feicento foldati, quafi tutti Giannizzey , ben difeià ; il fuo Capitano era brauo, ma Genlis Agà, che comandaua alle mil i-tie, fi potea mettere nel numero de’ più valorofi guerrieri . Tanti armati aflìikuano alla guardia di vna donna del Gran Signore, e di vn bambino da lui generato, che gi-uano, con grandi ricchezze, il vifitare il corpo del falfo Profeta Maumetto. Ciò credo non fapeffero i Caualieri, chefefaputol’hauelìèro, non haurebbero così aWiuo oifefo Ibraimo, che hauea forze, e volere di vendicarfi . Ma eglino, che folcano le onde, per desìo di gloria, non di preda, veggendo quel legno fmifurato s’inuogliarono tanto più di attaccarlo, quanto meno fi iperaua vittoria^ da quei, che fanamente la diicorreuano. Sei erano le galee, e nonpiù, e il VaifelJo fu in Coftantinopoli da Genlis accurato per ièifanta, tanto egli era poderofo 5 e potente. Temerario à molti pareua l’ardire del Generalo Boisbdrant, che co’lConfiglioconchiufel’afl'alto 5 ma più a’ Turchi, che pieni di confidenza,con le burle, e con le rifa fiapparecchiauanoalladifefa. I Maltefi però non burlauano, e doppc di hauer rimeflo la conferua, che per le cannonate andò à fondo, fpinfero tre galee all’abbordo della Gran Sultana, ( che così nomauafi la Naue) o con grande loro ftrage furono coftretti ad allontanar^ . La Capitana in tanto con le altre due galee, che ad vn Va-, fcello Greco daua la caccia, fece ritorno, e vnita con tut- G g g ta la