Libro Sefto. 301 tò l’offerta : onde l’vno, e l’altro conuennero di vnirfi, e prefèntar la battaglia alcommune inimico ogni qualunque volta il poteflèro far con ficurezza della vittoria. Determinarono di farla raccolta de'legni nella Cefalo-nia, oue fi riduffe fubito il Doria, & il Pefàro fi trattenne in Corfu per ordinare meglio le cole neceffarie alla difefa; e quando feppe,che Barbaroffaentraua nel canale,fi ritirò alleGomenizze, dal qual porto mandò auanti’l Galeone di S.Marco,che,portando fopra cento bombarde di bronzo , era la macchina più prodigiofà, che in que’tempi fbl-cafse le onde. Ed egli poi,vnitofi con Giouanni Vitturi, Generale delle galee di Dalmatia, fi condufìe alla Cefaloma, fecondo il concerto prefò con Andrea Doria, anzio-fo di mettere qualche vnguento a quella piaga,fatta a Venetiani dallefue aftutie,ed inganni. MaBarbnrofla,dop-po di hauer alquanto aggiratofi per que’mari; alla fine a* venticinque di Agofto, àquattordeci hore di giorno fò-pra Corfù comparue, e prefe terra con poco contrailo, non vi efi'endo nelPliola gente da perdere neH’impedirgli losbarco. Io non fàprei perche il Pefaro, che, con gli aiuti del Doria, era potcntiflìmo ciò permetteffe, potendolo feguire da lontano, fe non volea auuenturar le forze delia Republica al dubio euento d’vna battaglia. Poicho il nemico, timorofopcr la vifta dell’armata Criftiana,non haurebbe ni ficuro pofto le fue militie su le arene, ò almeno haurebbe differito di farlo ; cofa, che molto giouaua^ alla ficurezza per effer vicino l’autunno,nel qual Tempo i Turchi difficilmente campeggiano. Voglio perfuadei mi, ch’egli afpettaflè da Venetia nuoui rinforzi, ò che fu ilo affretto a racconciare i legni, c’hauean patito non poco per