Libro Scilo. 33P Criftiani; epervnflulìòdifangue venne meno chi ne ili fitibondojpotendofi àlui appropiareildettodiTomirià Ciroeilinto; benchecome Ciro egli non perdelfe, anzi fulfe, anche doppo la vira, vittoriofo. Principe, per altro, di eleuato ingegno, e amatore della giuflitia ; k giù* ftitia potea conolcerc vn barbaro, che lì iacea legge del Tuo capriccio,e violaua la pace fecondo gl’intereflì del filò flato,e de'fuoi voleri, contro de’Criftiani fèmpre riuolri. Ma fé morì Solimano forfè Seiimo, nimico de'fedeli canto più empio, quanto mcn gcnerofò. Qucfli, volendo,alT-vfb de’Maumettan’I imperatori, fabbricare vno fpecialo più magnifico di quelli, c’hauean folleuat'i fuoi Maggiori, per non impegnami lefue ricchezze, fi diipofè dotarlo con vn Regno, che toglierebbe a’noflri con la forza dell’ armi. Huomo veramente fenza fede, che volca comporre vn’opera di Carità con vn attoofcenifsimod’ingiuflitia! E acciò che poteise mafeherare con qualche ragionetiole pretello lefue mofse, hauendo à cuore Mòla di Cipri, mandò Cubat Chiausa’Venetiani, per chieder loro quel Regno, appartenente, com'ei diceua, all’imperio di Co-ilantinopoli, di cui egli era Signore. Hebbe l’iniòlcntc ambafeieria quella riporta, chemeritaua, e laRepublica cominciò ad armarfi, per refiftere à Seiimo, ch’era già armato. Fùtal propolla nel 1570, enei medefimoanno Ciprifùinuafo,elaCittà diNicofiaprefà; póichel’ar-mata Venetiana, condotta da Girolamo Zanne > ben nu-merofadi cento ventiiétte galee lottili, vndeci grofse, vn galeone, equattordeci naui, ladoue fi trattenea in Corfù, “iede tempo a' Barbari di acquiftarla. Che le à dirittura fi fnouea contro il nimico l’haureabe coftretto à partirli Y y 2 con