382 Della Hiftoria di Corfù.’ fhebbedifarpalefe la Tua gentilezza, egiuftitia, perlo quali nella mia Patria rimafe adorno di lode il Tuo nomo, Suanì la guerra in fole minaccie; fi pacificò con Paolo SouranoSacerdoteVenetia, la qualedepofeTarmi,cho non le conuenne ripigliare, che nel 1513 , prima per opporli a’ mouimenti d’Iralia, lacerata da gli ltranieri, e dalla natura inquieta di Carlo Duca di Sauoia; e poi contro gli Auftriaci di Germania,cheproteggeuanogli Vfcoc-chi, inf'eftiilìmi ladroni nelTAdriatico. M’auueggo d’hauer fatto vn gran falto;ma la poca materia di fcriuere, che fra il mezzo mi iomminifì ra Corcira, allrigne la penna talora à fai tare; poiché altro di degno non truouo,che nel 1 <508 Telettione di Giorgio Floro in Protopapà : nell'anno appreflò il decreto,che Marco Pollila, e Giorgio Politi, Ambalciatori, ottennero dal Senato Venetiano, circa i Cancellieri, che non poteflèro effe-re Nationali,òforaftieri accaiiti nelTlfola, per buitaro Teftorfioni, ma che ogni Reggimento conduceife il fuo, che,finendo Tvflìcio, faceife quattro anni di contumacia : nel 1612 TAmbalciariadi Demetrio Chiprianò,e Marco Antonio Quartane, i quali hebbero vn referitto dal Principe, che il Cancelliere del Bailo non tenefsepiù infua, libera difpofitione i depoliti, ma che quelli nella Camera Filcale fi depolìtafsero lòtto tre chiaui, confegnate vna^ al Bailo, vn’a’ Sindici, e vna al medelìmoCancelliere . Arriuarono nell’anno 1614 à Corfù tre Inquifitori il Bono, il Loredano, e il Paiqualigo, chefubitopofero rimedio à molt’ineouenienti, e in particolate al prezzo delle cofe,ò fcritture, e giudici j, facendo le tariffe necef-farie, eben’intelè. Ardeua in tanto la guerra nel Friuli,