Libro Quarto.' 205* tj 1 legni Greci,ricuperàdo il perduto,e in oltre occupando Scio nello fteflò tempo, che aflèdiaua Tlfola famoià di Ncgroponte. Tentarono pure i Veneti l’animo de’ Corrieri , ma in vano ; poiché non fi laiciauano vincere dalle parole quelli, che poco prima haueano fatto refiftenza à Guglielmo Re di Sicilia, che venneriiolutodi/aggiogarli. Più che di fretta, poco mcn, che disfatto, lì partì Guglielmo da Corcira, ou’era andato per ritogliereà Emanuello quel,che fuo Padre Ruggiero,ben che nò fno, à lui hauea per retaggio laiciato. Sipacificòallafineco’ Venetiani l'imperatore, e hauendo vn figlio non legittimo, Alleino nominato, à coftui diede Corcira,l’Etolia, el'Epiro, coi titolo di Duca di que’ paefi, edoppola* morte laiciollo Tutore di Aleflìo, che con la moglie hauea generato. Io truouo grande varietà fra gli Storici Greci, e Latini, circa tal fatto ; poiché quefti, non fanno mcntione alcuna della donatione fatta ad Alellìo, qual chiamano nipote di Emanuello, ne fi accordano nel racconto, chefegue; onde àmepar meglio ridire quel, che narrano i Greci. Andronico Comneno, cheilTarca-gnota fà figlio di vn iratello di Giouanni Caloianni, Zio del giouinetto Aleflìo, e di AleiTio Duca di Corfù, fatto morire il nipote, occupogli l'imperio, aiutato in ciò da^ Aleflìo il Duca, à cui diede la fua figlia Irene per moglie, con iiperanza di lafciarlo fuo fucceifore. Ma poi pentito di quel, c'hauea fatto, non iòlo al Duca tolfe la fua grafia, anzi procurò per ogni via occupargli lo ftato. Di tale mutatione del fuocero, confuiò Aleflìo, ch’era in* Corcita, non trouando miglior partito a’fuoi mali, ri-corfe à Guglielmo Re di Sicilia, Principe fra’ vicini il piOf potei*-