Libro Quinto. 285* fortihcatione della Città, fieno da5 padroni rifatte in luo-iio, che non dia impedimento alla bellezza della terra ; che fi iòlleuaife vn tempio à San Spiridione, acciò poffail popolo render le douute gratie à vn Santo, che liberò rifola dalTvltima peftilenza : che gli offici,e benefici della Cattedrale fieno concedi a’nationali, come fi oiferua in, Candia,Cipri,Corone, e Modone : che fuil'e confermata., a’ Corcirefi la gratia,pur dianzi conceifa loro, circa il Ca-(lellano di Parga,e Butrintò ; cioè, che fia eletto dal Reggimento Cittadino, con pena di ducati ducento à chi altrimenti faceife 5 e la paga di detti Cailellani fi debba ca-uare dalTeftrationi de" Datij della Città : che niuno poflà impetrare gratie contro i priuilegi di Corfù. lotto condanna di ducati cinquecento, e inualiditàdella medefiitia,. gratia,riièrbandofi folo il Senato di poterne concedere ad alcuno : che tutte le fentenze,che darà il Reggimento così fopra gli (labili,come fopra i mobili, da ducati cinquà-ta inggiù,non habbiano appellatone a Venetia; ma fieno da’Sindici orientali, ouero Capi da mare rimile. Nel 15 2 6 fu eletto in Protopapà Domenico Mamomati^e nel trenta Arciueicouo Maffeo Veniero dal Pontefice Clemente VII. quello fra’ Greci di molta bontà, e dottrina-, quefto fra’ Latini, e ne’ coilumi, e nelle lettere fingolare. Due anni doppo furono da’ Corcirefi mandati Gualtier Morello, e Giorgio Lanza, loro Ambafciatori à Venetia, perfupplicare il Principe Sereniffimo della conferma de* priuilegi (come in ogni ambafciata fogliono fèmpre fare) e à fine di ottener,che, volendo i Deputati, ouero Sindici della C ittà conuocar configlio, il poffano farefenza, che ùeno impediti dal Reggimento ; e quando queito ripu-