310 Della Hiitoria di Corfù che oltre le già preiè,vertendoti da Corfioti ingannarono molti, che s’erano ritirati sù le cimede’monti, da douc, fcendeuano, e in vece di abbracciare i paefani,fi ritruoua-uano ftrctti dalle catene de'loro nimici. Vollero nel paf-fàggio mortrar di fare qualche cotà, e cinterò d’intorno il Cartello S. Angelo,ma giunto alla Città Tauuifo, vfeendo fuora co'l prefidio Baione di Naldo, che per la morte del Nouelloera Gouernatore delParmi,iftradoiÌi al foccorfo, che fu infruttuofo ; poiché per la rtrada téppe, che i Ttirchi, hauendo dato alla fortezza vn aifalto, erano ftati rig-gittaticon grande loro mortalità, echecominciauanoà imbarcarfi. NoncosìauuennaàPaxò,eButrintò, che prima dell’alfcdio di Corcira, non potendo difenderli dib vn’efèrcito fenza numero, con honorate conditioni fi re-Ibi o à Solimano,che ricco di preda, ma pouero di gloria alla fua Regia fece ritorno. Tal fine hebbel’alfediodi Corcira, che, benche non duraffepiù di quindeci giorni, à ogni modo lì può annouerare tra’più famofi del ièllode-cimo fécoJo, qualora fi confiderà la potenza de gli atfe-dianti, le poche forze de gli aflèdiati ; la fortuna di vn Solimano, la mancanza de’lòccorfi, e la fedeltà de'popoli Corfioti. E più fi deue ammirare quanto, che lo ftefio Gran Tureo, che quindeci anni auanti hauea pretà Rodi dalle mani de’Caualieri di S. Giouanni Geroiolimitano, non puote impadronirti di vn’Ilòla meno forte,e manco prouilìa. Sò bene io, che vi fu tradimento fra’Rodioti, ma hi lcoperto ; e poi fe vi fulse rtato lènzaicuoprirfi,pure i Corcireiì dourebbero vantarfi almeno di quello, eho> nel loro paetè non vi fu traditore. Si può anche dire,che in quello anno lòia Corcira mantenne Ja riputatone delle armi