94 SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO valle da Comaehio, il circuito dele qual, per non cader in esse fiumare sabbia alcuna, se conservano nel suo fondo, et se l’entra per il porto di Magnavacha sabbia alcuna con fortune, non perhò l’atterrano, perchè dale zosane sue in tempo, che non è fortune, sono quelle condute al mare. Et cosi serà di questa laguna. Concludo adunque per mia oppinione e per le rason ditte, e per molte altre, che si potriano scriver, che le provision soprascritte, volendo conservar questa laguna, sono che più necessarie, e, non le facendo de breve, questa laguna ogni cosa l’atterrerà a presso li porti per la sabbia, e per il terren deli fiumi surgerà il terreno tra li porti; nel mezo per Tacque dolce, che resterano quasi morte; con Tacque salse surgerano li canedi e, nasciuto che sia il canedo sotto vento di quest’alma cità di Venetia, indurassi 1’ aere cativo, talmente che la non se potrà habitar, sotto vento, dico, verso ostro, sirocco, e garbin, venti calidi et pestiferi, che regnano la estade. E l’esempio s’ha d’Aquilea, Eraclia e Jexulo, li quali lochi, mentre ch’ànno havuto il canedo a senten-trion, li venti del qualle sono fredi e sanissimi, non s’ hano desabitate ; ma, venutoli il canedo verso mezogiorno, sono redutti al modo, che hora sono. Molti altri remedij, oltra li prefatti, col tempo a conservation di questa laguna si potrà far, li quali non dico per non esser più longo. Fatte adunque le provision sopra scritte e redutta la laguna, come è ditto, si potrà poi proveder de retrazer tutti li lochi descritti e foresti de fuori della laguna e di sopra deli arzeri della Brenta e del Muson, senza spender tanti millioni d’oro, come vien ariccordato per qualcuno, e cadauno, che sarà propinquo ali ditti lochi, terrà da sì il carico, facendone gran parte a questo Ill.mo Dominio, perchè se li potrà proveder di scoladori senza dano dela laguna — Laus deo. Finis. (Venezia, Arch. Stato, Savi ed esecutori alle acque, f. 165, c. 26 sgg.) 5. RISPOSTA A UNA SCRITTURA, PRODUTA PER IL CORNARO IN CAUSA DELI SUOI ARZERI, DE QUESTO TENOR COME QUI SOTO APAR. MDLII, DIE V ZUGNO «Primo, in la villa de Cone l’aqua Tè parte sul Venetian et parte sul Padoan. Sono molti gentilhomini et altri, eh’ ànno fatto arzeri infiniti, li quali lochi sono molto più prossimi alla laguna che li nostri, e, se li nostri facessero dano, questi senzza dubio fariano molto più ; ma per la verità nè queli nè questi fano dano, anci queli sono utili riportandomi al judicio de pratici e periti». Rispondo esser tutto il contrario. Prima ancora, che li siano arzeri assai, questa è la verità, ma che quelli siano molto più prossimi alla laguna che li suoi, questo è falsissimo, perchè dali suoi arzeri ala laguna, la qual intendo là dove l’acqua di essa laguna se acosta, over ancora dove l’acqua salsa, indolcida, s’accosta, non vi è una differentia al mondo de distanzia. Ma dal corpo dela laguna fuora di canedi el vi son grandissima differentia. Da Cona fino ala laguna, dove l’acqua s’acosta, 0 salsa, o dolce, che è al loco di molini deli Bembi, sono da miglia 8 e più, e dali suoi