134 SCRITTURE DI CRISTOFORO SABBADINO 19. SCRITTURA DATA AL CLARISS. MESSER FEDERICO VALLARESSO, SAVIO SOPRA LE ACQUE, PER LEVAR LE FIUMARE DELLA LAGUNA 17 NOVEMBRE, 1554 Volendo dichiarir a V. S. Clarissima messer Federico Vallaresso, savio alle acque, uno dubio, che quella ha circa lo aricordo mio del remover il resto delle fiumare verso tramontana di questa laguna et aprir li arzeri, che scoreno dal Siocho al Dese, facendo ascender le acque salse per li canali intersecati con essi arzeri, come soleano, e questo a benefitio della laguna, porti e fuse di quella, il qual dubio è questo, che, dovendossi, mandar l’acqua tanto lontana suso per essi canali, li presenti porti non serano baste-voli a mandar l’acqua e in la laguna et in essi canali fuori de quella nel termine de hore sei in tanta quantità, che la si alzi alla altezza del comun presente, ma starà più bassa. Et aliega quel ch’io dico cerca il serar del porto di S. Rasmo, cioè che il porto di Venetia non potrà solo impire la laguna sua e quella del ditto porto da esser serato, per il che la starà più bassa mezzo piede del presente, e lo arbasciarsi il comun dela acqua non è al proposito della laguna. A questo rispondo e dico che, aprindo li arzeri dreto li canali antiqui e facendo in quelli andar l’aqua salsa, dove al presente è la dolze, non si farà la bassezza del comun corno asserando esso porto. Prima è da considerar la grandezza e recetaculo delle acque, e quanto si potriano arbasciar, e s’io dico che, serando il porto, l’acqua si arbasciarà mezzo piede, Iodico, perchè il porto di S. Nicolò haverà da impir tutto il loco, che al presente empie dui porti, ch’è il suo e quel di S. Rasmo, che è più del suo, laguna larga miglia 2 y2 in circa dal partiacqua verso Venetia a quello verso le contratte e longa miglia 4 tra gli lidi e li arzeri verso la terraferma, che seranno in tutto n° 10 quadre, e l’acqua in questi miglia 10 si alciarà et arbasciarà almeno dui piedi ; et questo continuamente e per tutta essa laguna, che serà miglia 20 di acqua in altezza de piede uno. E per ancho è ditto in essa scrittura di S. Rasmo che la bassamar starà più alta mezzo piede. Questo etian affermo per le ragioni dette in essa scrittura, e, benché io dica mezzo piede, non certifico però questa cosa così intiera, perchè la non si pole se non giudicar, ma la si arbasciarà certo. Aprindo veramente essi canali, com'io dico, respeto e alla quantità, che entrarà et uscirà de quelli, et al sitto, non potrà causarsi la bassezza de l’aqua in questa quantità, e, se’l vi serà bassezza, la non serà delle 20 parti 1’ una de questa altra. L’è da considerar tre cose : la grandezza degli lochi, gli siti de quelli, e 1’ effetto, che puoi far l’acqua descendendo da una altezza e strettezza lontano dalla laguna ad una largezza e longezza propinqua alli porti. Alla prima, che è la grandezza degli lochi, dico che, aprindo gli canali non vi serà più largezza, nella qual possi entrar l’acqua, che di passi 200 ne ascenderà in più altezza de miglia 8, che serà vaso per passi quasi uno millione e seicento mille, et il vaso della laguna del porto di S. Rasmo contiene in sì passi diece millioni. Alla seconda, che è il sitto, dico che 1’ acqua, che ascenderà in essi canali e descenderà dalla apertura in suso, serà nel principio lontana dal porto miglia quattro, e questa di S. Rasmo miglio mezzo, e nel fine quella serà lontana dal porto miglia 12 et questa 2%. La terza, che è l’effetto, che fa l’acqua, dico io che, se