182 o quest’ altro : E disgombrava già di neve i poggi V aura amorosa che rinnova il temyo E fiorian per la piagge V erìe e i rami E gli avgelletti incominciar lor versi. È un’ opinione perfettamente ricevuta , che al ritorno della primavera, gli alberi si veston di fiori, che gli augelli fanno risonargli echi de’ loro canti, che i capri snelli saltan pei prati, che i zeffiri fanno spuntar i fiori, ec. ec. Questi forieri dell’anno giovinetto, furono consentiti da tutte le generazioni, e, suo mal grado, ad ognuno ne rimane una perfida convin-zion nella mente. Mio Dio ! noi concediamo assai a’ poeti ; farem sempre plauso alle loro consolanti finzioni, per quanto pur sieno ardite. Gli udiamo con piacere diffonder pel mondo eh’ ottima è V acqua : massime chi non ha vino da bere : che 1’ oro è una chimera; che 1’ uomo è pili felice in una capanna, che sotto a’ tetti dorati; sì certo tutto questo volentier concediamo, ma loro in guisa niuna non possiamo menar buono eh’ e’ mantengano, come fanno, 1’ umanità in uno strano e misero errore quanto alla primavera.