PRECEDENTI POLITICI avrebbero ricevuto al più presto la costituzione e perciò non avrebbero potuto mandare deputati a Vienna e ad Istanbul. Il Comitato osserva che soltanto il Sultano ha il diritto di elargire la costituzione alla Bosnia Erzegovina. Questo induce il governo di Vienna a chiarire al più presto la situazione delle due province che formano il trampolino del « Drang nach Osten ». In silenzio il barone Aehrenthal prepara un colpo doppio contro la Turchia: l’annessione della Bosnia Erzegovina e la proclamazione della indipendenza della Bulgaria, spezzando il tenuissimo vincolo di sudditanza che ancora la lega al Sultano. Sconfitta gravemente per terra e per mare in Estremo Oriente, la Russia si ripresenta alla ribalta della politica europea riprendendo il suo ruolo tradizionale. L’accordo di Revai è valso a sopire gli annosi contrasti colla Gran Bretagna. Il ministro degli esteri, Iswolsky, acceso nazionalista, conta di risolvere la questione degli Stretti ottenendo almeno il libero transito per la flotta russa nel Mar Nero. Egli confida nell’appoggio della Francia alleata e ritiene di sondare il terreno anzitutto a Vienna, certo che Berlino deciderà conformemente alla propria alleata. Pel barone Aehrenthal la proposta di Iswolsky giunge come un’occasione felice perchè egli ha bisogno del consenso russo per l’annessione. C’è la possibilità di mercanteggiare: «do ut des ». Iswolsky dichiara che la Russia riconoscerà l’annessione delle due provincie e della parte settentrionale del Sangiaccato di Novi Pazar, a condizione che l’AustHa-Ungheria si presti a far riaprire gli Stretti alla flotta russa del Mar Nero. Il barone Aehrenthal coglie a volo l’offerta; soltanto chiede che gii Stretti siano aperti anche alla Bulgaria e alla Romania e che la regione intorno ad Istanbul sia protetta con misure analoghe a quelle adottate per il Canale di Suez. Dopo uno scambio di note diplomatiche è necessario un contatto fra i due ministri ma i loro rapporti personali, per precedenti della questione macedone, non sono improntati a troppa cordialità; perciò il conte Berch-told si incarica di invitarli nel proprio castello di Buchlau, in Moravia, dove all’ombra del parco, con una buona cucina ed una venerata cantina, si potrà decidere il destino dei bosniaci e degli Stretti. 37