391 in mano crescendo ; le saette già scoppiano e si dipingono in mille bizzarre figure pel cielo ; volano a guisa di razzi, di rocchette, di salterelli. ed ora indorano, ora inargentano per un istante la nera palla e la figura della fortuna della Salute, involgendo in una subitana e generale illuminazione, che presto sparisce, la Giudecca, e le navi che ondeggiano sulle lor ancore in mezzo al canale. L’acqua muta a ogni istante colore, dal verde al nero, all’ azzurro più cupo. Il vento fiede le nubi, ed esse quando si squarciano e ti mostrano una voragine, quando insieme s’ accavalcan, s’ addensano e ren-don l’immagine d' una montagna ; ora t’appaiono in forma di giganti, che inseguono altri giganti, ora di fiere che cacciano altre fiere, con istantaneo variar di colori e d’immagini, non altrimenti che ne’ giuochi delle ombre cinesi. Ordinariamente lo spettacolo dura da cinquanta a sessanta minuti, e quando il popolo ha contemplato abbastanza, e fino a perderne gli occhi, questo oceano di luce, riflettuto dal canale di S. Giorgio, e raddoppiato da quello dei Marani o della Giudecca, si ritira quieto e tranquillo, dandosene ragione a suo modo, avvertito della fine dello spettacolo dalle grosse