315 perciocché come si può concepire P immagine di quel personaggio colà sul suo carro tremante ? Toglietene la disinvoltura, la franchezza ed il brio, e Dulcamara sparisce. Questa onesta trepidazione è certo scusabile, anzi lodevole in un giovine attore eh’ ora incomincia ; ma essa fu a discapito della parte, e il Cavisago che la sosteneva, non ne colse tutto il vantaggio. Il pubblico non si scaldò alquanto se non al famoso duetto del second’ atto, fra Dulcamara e la donna, la Bellrami Barozzi, che fu cantato da ambedue con molto effetto. Nelle sere susseguenti 1’ opera piacque un po’ più : ma in generale essa non pose in bella mostra nessun degli attori ; e non si gustò veramente che il grazioso coro delle donne dell’ atto secondo, eh’ esse cantarono con grande accordo, e con brio. Nella serata della Barozzi, il Ronconi cantò egregiamente 1’ aria del poeta nella Matilde di Cliabran, accompagnando il canto con ogni eccellenza d’ azione, tanto che se ne voleva la replica.