96 ci, anzi che farlo avveduto deli’ errore e aprirgli gli occhi, incoraggiarlo, applaudirlo, stuzzicarne con perfide lodi la matta passione. L’infelice le ascolta, le crede, e più e più s’in-galluzza e s’ accende nel suo strano pensiero, addoppia gli sforzi e cogli sforzi le sue stramberie ; gli altri addoppian gli applausi, tanto che il misero ne perde affatto la testa, e può andar quando vuole a’ pazzerelli, a cui avranno la gloria d’ averlo condotto gli amici. Non parlo qui degli amici che s’ alzano sulle rovine eh’ banno cagionato agli amici ; che vi portano via il cuore della donna che amate, il posto che avete di lunga mano vagheggiato e intrapreso : basta che v’ ha gran differenza da amico ad amico, e che tutti coloro che ne portano il nome, non sono sempre la cosa. Ora io non so come in un secolo di tanto splendore e progresso, quando a ogni cosa s’ è trovato 1’ acconcio suo nome, fino a stabilire non so quante dozzine d’ elementi, quando un tempo appena di quattro si contentavano, non so, dico, come si tolleri un sì strano abuso di discorso, che confonde nella medesima specie e categoria cose di sì opposta e dispa-