32 laute cene e conviti che terminavano in danze. E nel vero, Erodoto racconta il fatto di quel Clistene che diede un convito, dopo al quale chi avesse meglio danzato avrebbe avuto la mano della sua bella figliuola. Quest’ esempio è citato dal P. Carmeli,«d a tutti è poi noto il famoso convito, che all’ uso dei gentili imbandì Erode nel suo dì natalizio, dopo il quale fu introdotta a danzare Erodiade : tutto è vecchio nel mondo e nulla il sole non vede di nuovo ! Ma il ballo a que’ tempi non consisteva se non in gran salti, in istrane contorsioni, in gesti rozzi ed indecenti: la danza com’ arte era nella sua infanzia, e non s’erano ancora assoggettati a ritmo, a cadenze, a sistema i suoi passi. Cliofonte di Tebe ed Eschilo ne allargarono quindi i confini, introducendolo sulla scena. E però gli Ateniesi avevano anch’ eglino i loro gran balli : non è però detto, che anch’ e-glino trovassero i balli tragici che terminano con la morte d’ uno o più personaggi, o di tutti insieme, come più volte si vide, ed or si vede a Milano ; no, il bel progresso s’ è fatto da poi, noi lo dobbiamo tutto a’ nostri tempi. Anche i Romani ebbero queste grandi rap-