326 di somma cantante e buona attrice. La Ronzi è sempre presente a sè stessa, non perde mai il suo personaggio di -vista, ogni gesto, ogni atto, il disegno della persona son calcolati al miglior effetto con intelligenza ed arte certo non comuni. Difficilmente si potrebbe sentire ed esprimer di più : quand’ ella inalza nel se-cond’atto il ferro sulla rivale, o si rivolge nella preghiera al cielo, certo ella raggiugne con l’azione 1’ ultimo confine della imitazione, e la linea è sì lieve, che quasi ne apparirebbe la verità. In eguale maniera tutti que’ difficili passi d’ estrema bravura, quelle rapide scale, que’ gorgheggi, que’ balzi di voce ond’ è ricca la sua cavatina, sono da lei eseguiti con tale sicurezza ed abilità di magistero, che invano lo spererebbe, chi non fosse salito a’ primi gradi dell’ arte. E così dicasi del finale del prim’atto, del gran duetto del secondo, e della preghiera, dov’ ella, non ha dubbio, raggiunse con 1’ esecuzione il concetto del canto, qual il maestro T intese nella creatrice sua fantasia. Le feste quindi a lei fatte nelle prime due sere furono immense, ed ella dovette mostrarsi più volte dal palco. Quanto a forza e a vivacità d’azione molto le si avvicina il Fraschini; ei le rimane