258 bella fattura su Ettore Fieramosca, ed un altro argomento di genere grazioso e faceto, nel quale, a nostro parere, il Bitidocci si distingue forse più che negli altri. Ne’ temi di lui si ammira talora anche la difficoltà del metro; imperciocché egli spesso si vale della sestina, di quinarii e senarii, intrecciati di piani, di sdruccioli e di tronchi rimati, senza esser vinto dalle difficoltà, nè mai ripigliandosi, come pure spesso addiviene presso la comune degl’ improvvisatori. Ma nessuna accademia per la quantità dei soggetti felicemente trattati fu più fortunata di quella di venerdì, e la lode in essa dal chiaro poeta acquistatasi è tanto più lusinghiera, quanto quel saggio del suo talento fu dato dinanzi al fiore delle scelte e letterate persone della nostra città. Meglio eh’ ogni nostra parola varrà a dimostrarlo la pubblicazione di questa bella poesia, che fu trascritta sotto agli occhi nostri da un cortese giovane, che volle favorircela, e l’argomento della quale era stato posto da una persona di nostra par-ticolar conoscenza, e del tutto ignota all’ improvvisatore. L’ argomento fu questo :