46 tre quadri e schizzi degni del più bizzarro pennello, quello d’ Eugenio Bosa p. e., il Teuiers e il Dantan di questo cielo: è come il carnovale visto in farsetto da camera. Questi quadri gl’incontrate ad ogni angolo, in ogni via ; volti pallidi e contraffatti, pèrsone tentennanti, che mal si reggono in sulle gambe : il sonno che cammina. È questi il vostro servitore, l’operaio, che so io? Il fattorino, che ebbe il dì prima la sua zornacla, e si riduce a casa a 7 ore del mattino, trafelato morto, con in mano la maschera, e riconducendo a’ patrii lari gli avanzi, le reliquie d’ un pagliaccio, o d’ un illustrissimo, con mezza una manica, col cappello forato e bene spesso con due o tre ammaccature sul fronte. La fida sposa, o, a seconda de’ casi, la fidanzata, ed anche la festiva comare, gli tien dietro in abito da pastorella o da cameriera, già rifinita ed affranta dai valz e dalle mon-lerine ancora superstiti ai veglioni: bella e degna coppia, degna veramente del pennello d’un pittore ; accompagnata spesso da più altre più o meno salde in gambe. Ben è vero che il primo dì di quaresima non si balla più, non si fanno più valz ; ma si riposa, il che, dopo un sì gran movimento, non