156 parisce e s’ asconde, e secondo la stagione si tramuta e trasmigra. Appena in certi dì la trovate, in certi altri vi spaventa con la folla e col numero : d’ estate la vedete al Redentore 0 a Santa Marta ; d’ autunno al Lido o ai Giar-dini' di carnoval sulla Riva, e Dio vene liberi P ultima sera, in Piazza o di sotto le gallerie. Oggi la sorprenderete tutta in parrocchia del SS. Salvatore, e propriamente a’ piedi e sul ponte di Rialto, in Pescheria, in Erberia ; ma qui non trovate già la Venezia galante e festosa , che si dà bel tempo e fa pompa delle nuove vesti al bel riguardo del sole e de’ caffè sul listone, sì la Venezia proveggente e massaia che si accivisce, si ripara contro al buon appetito e provvede la mensa. Quivi è la dovizia e la copia d’ ogni ben di Dio e d’ogni con-solazion della bocca ; vi si dà co’ piedi attraverso, vi si cammina quasi di sopra ; la vit-tuaglia innonda , è posta su’ banchi, è gettata alla rinfusa sulle stuoie , pel lastrico ; si fanno 1 gradini co’ piedi che si potrebbero logorare co’ denti. A vederlo, quel ponte, quella scalea d’abbondanza, si direbbe la montagna di Bengodi, il paese de’ Baschi veduto già prima da Mes-