319 detti il pianto, e preziosa la sortita del flauto ; d’ un coro e d’ un terzetto che fa parte del finale : magnifico componimento così per l’immaginazione, che pel lavoro, ma che pure non fu gustato in tutta la sua interezza, perchè l’esecuzione, massime per la parte dei cori, non raggiunse la perfezione della fattura. L’ atto secondo ha un altro bellissimo duetto tra il basso e il tenore, vario e ricco di piacevoli cantilene ed ingegnoso accompagnamento, e due arie finali del basso e della donna, più lodevoli forse dal lato della composizione che dell’effetto, benché soavissimo sia il preludio dell’ orchestra nel tempo di mezzo di quella della donna. Gli attori principali sostennero con valore le loro parti, ed ebbero molti applausi e chiamate. La Barnzzi si distinse singolarmente nell’aria finale, e veramente ne cantò con tutta maestria il primo tempo : Perchè non chiusi al (lì, e la stretta, come pur l’ultimo tempo del duetto col tenore. E questi eziandio, tanto qui, che nel terzetto, e nel duetto del second’atto, meritò molti applausi, e il suo canto fu buono, come ogni volta eh’ ei non esce dalle note di mezzo ; ma ahimè se le abbandona ! Egli dà in istrida incomposte che ti succhiano il cuore.