57 diti alla partenza, dando alle fiamme quanto a lor ne avanzasse, sì che non ne rimanesse più briciola. Vuole un commentatore, che il Signor desse a Israello tale comandamento, a distaccarlo dalle superstiziose pratiche della religione degli Egiziani, e per contrapposizione ap-6 punto alla festa che in quei giorni da loro si celebrava, nella quale con gran pompa si conduceva in giro per le contrade un Ariete adorato dal popolo. La gioia e 1’ allegrezza in tale occasione era infinita, ed ognuuo ornava le porte della propria dimora con verdi frondi e corone : gioia ed allegrezza tanto più pazze, che dovevano riuscire a sì misera fine ; quando la festa degli Ebrei aveva ad essere porta e viatico al loro scampo ed alla loro salvezza. La celebrazione di essa durò sempre presso gli Ebrei: ogni famiglia sacrificava l’agnello e lo mangiava nel modo dall’ Esodo prescritto. Ora siccome la Pasqua dell’ antica legge non era se non la figura di quella dei Cristiani, e questa ebbe il suo compimento nell’ ultima cena che Gesù fece co’ suoi discepoli, così in memoria del santo mistero che