214 delle Procurale nuove, di cui, per parentesi, si è ora rifatto il pavimento, e tra le macerie del Palazzo Ducale e della Fenice. Pel commis voyageur del J. des Dedali Venezia è una città qui meurt, et qui se sait mourante ; una città in mezzo al mare, qui se noie là à deux pas de la terre et ne sera plus, bagattelle ! dans cinquante ans qu’un nid d’hiboux ! Tale è la sua predizione, e nessun dica crepi 1’ astrologo : in fatto d’hiboux ei sa come parla. Certo la Venezia del 1838 non è la Venezia del 1300, come la Francia d’oggidì non è la Francia di Luigi XIV, quando la gente sapeva ciò che scriveva, e scriveva solo di quel che sapeva; ma dallo stato reale al chimerico, in cui per grazia e bontà sua ci colloca sì gentile scrittore, ha, per buona sorte, tal differenza, quanta dalla verità alla menzogna. Chi legge la sua lettera ci prederebbe quasi una città di sotterra, e scambierebbe le rive dell’Adriatico per quelle d’ Acheronte o di Cocito. La gente, conscia della prossima sua fine, si aggira qui disperata, come le anime penanti, per le contrade : il consueto bondi, 1’ umilissimo seno, son mutati nel memento mori, dobbiamo