314 ma essa riesce sempre alla medesima meta. Dulcamara non va sempre pel mondo con quel ricciuto suo parruccone, e gli stivali con le rivolte. I venditori di balsamo s’incontrano anche sott’ altre spoglie, in altri stati della civil società ; ne hanno le arti, le lettere, le cattedre, regioni ancora più alte, e se sempre e’ non le fanno da sè stessi, comperano da altri le lodi, poiché appunto si danno di questi animi dilicati, eh’ osano chiedere, ed altri non meno dilicati, ch’osano prestare simili uffizii, e vivono di siffatti commereii. La modestia, come la pazienza, è la virtù dei dappochi, e 1’ uom tanto vale quanto sa farsi valere. Cosi almeno Dulcamara la pensa, e non è solo a pensarla cosi ; per il che il Romani va lodato della bella invenzione di questo nuovo suo personaggio, quanto e più forse di quelle della Norma e della Balena : egli ha posto la morale in azione e rappresentata una certa porzione della società nella persona del suo Dulcamara. Se non che quell’uomo pieno di sè, e del suo fatto così sicuro, perdette a un tratto la sua sicurezza ; e si presentò giovedì sera al-1’ Apollo, abbandonato quasi dell’ animo. Dulcamara era in .contraddizion con sè stesso, im-