I. ACCADEMIE DEL S I G. BINDOCCI POETA ESTEMPORANEO (*). E la poesia pure a noi domanda un umil tributo: la poesia, che in buon punto è venuta quest’ anno a frammettersi agli altri nostri carnovaleschi trattenimenti. E chi s’ è fatto a sostenere qui le sue parti, fu l’improvvisatore Bindocci, conosciuto già per altre sue nobili pruove, e che con molt’ onore si produsse pur questa volta, prima alla Società Apollinea, poi nel teatro di San Benedetto, e venerdì nelle splendide sale d’ una delle nostre più cospicue famiglie. In tutti e tre gli esperimenti, il poeta ebbe ispirazioni felici, e molti temi meritarono la lode anche delle persone più difficili. Questi furono all’ Apollinea un sonetto su Giovanna d’Arco, veramente spontaneo in mezzo a rime difficilissime, e alcune strofe festive sul bizzarro soggetto Chi sarebbe l’erede, ove amore morisse ; in San Benedetto, alcune ottave di veramente (*) Gazzetta del 15 gennaio 1838. VI 17