104 suo mondo ideale. Storia troppo cornane! Quanti felici pensieri, quante azioni maravigliose e magnanime trovano nel buon appetito la più naturai spiegazione ! E però il sig. da Torcello non dovette al caso la sua nazione ; ei la dovette solo a sè stesso. Ei non nacque, si sentì, si creò gentiluomo, e scelse per patria Torcello, come altri si sceglie una sposa, uno stato. La fortuna 1’ aveva anzi collocato fra le più povere genti; suo padre 1’ aveva educato al rasoio ; ma egli che dalla natura aveva sortito la più nobile vocazion del Signore, e non voleva far niente, sdegnò 1’ umile uffizio, e come Cartwright, il Burchiello, Olivier, uscì di barberia per farsi chiaro nel mondo., In un tempo, in cui 1’ esprit, come dicono i Francesi, court lesrues, e i letterati, i poeti, i virtuosi d’ ogni maniera si contano per legioni in ogni città, ei si permise d’essere in piazza uomo di spirito anch’ egli, e come Figaro, trovò nel catino del barbiere la ispirazione; abbandonò l’opera della mano per viver di quella più problematica e misteriosa dell’ ingegno, non affilò più il rasoio, ma si aguzzò l’intelletto, mutò le bolle di sapone in